Prove di evacuazione a scuola: come svolgerle e quante volte

Le prove di evacuazione a scuola sono prima di tutto un obbligo normativo, ma anche un ottimo strumento per testare le procedure da seguire in caso di pericolo

Tommaso Barone 16/04/19

Siamo giunti a metà anno scolastico e gli Istituti avrebbero dovuto già effettuare almeno più di una prova di evacuazione, prevista obbligatoriamente dal DM 10/03/1998 “Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro”. Le prove di evacuazione a scuola, oltre a essere un obbligo normativo, sono un ottimo strumento per testare le procedure da seguire in caso di pericolo e prendere dimestichezza con le misure di sicurezza contenute nel piano di emergenza.

Prove di evacuazione a scuola: quali sono?

Il piano di emergenza a scuola è uno strumento operativo in cui vengono definiti compiti e ruoli in caso di emergenza, sono indicati i percorsi da seguire e i comportamenti da adottare per abbandonare in sicurezza l’edificio scolastico.

Non ci sono regole fisse per simulare una prova di evacuazione ma, generalmente, le prove di evacuazione antincendio e terremoto si effettuano con le modalità di seguito indicate.

Prove di evacuazione terremoto

Per simulare le scosse in caso di terremoto, si effettuano tre suoni brevi e intermittenti con la campanella, per dare il pre-allarme. A questo segnale, bisognerà cercare riparo nei luoghi più prossimi, sotto i banchi o sotto pareti portanti/angoli tra pareti, architravi e vani delle porte. Dopo 30 secondi, verrà emesso un suono lungo/segnale continuo che indica di abbandonare immediatamente l’edificio.

Prova di evacuazione antincendio

In caso di incendio o qualsiasi altra emergenza che richieda un’evacuazione immediata dell’edificio, verrà emesso un suono lungo/segnale continuo che indica di iniziare l’esodo verso il luogo sicuro più prossimo.

Prove di evacuazione: come si svolgono

Appena avvertito l’ordine di evacuazione, tutti i presenti nell’edificio dovranno abbandonare la struttura il prima possibile, in maniera ordinata, in fila indiana e con la mano sulla spalla del compagno che sta davanti.

In ogni classe sono individuati alcuni studenti che avranno degli incarichi specifici: alunni “apri-fila”, l’alunno al primo banco vicino alla porta, e “alunni chiudi-fila”, l’alunno all’ultimo banco.

L’alunno apri-fila dovrà aprire la porta e guidare i compagni verso il luogo di raccolta più sicuro, l’alunno chiudi-fila aiuterà eventuali compagni in difficoltà, controllerà che in aula non ci sia più nessuno e chiuderà la porta.

Gli alunni seguiranno le indicazioni del docente presente in aula, che accompagnerà la classe verso il punto di raccolta individuato nel piano di emergenza.

Al termine dell’evacuazione, ogni classe si riunirà, il docente farà l’appello e compilerà l’apposito modulo di evacuazione.

Il coordinatore dell’emergenza raccoglierà i moduli dei docenti e verificherà che siano tutti presenti e che la prova si sia svolta correttamente.

Prove di evacuazione: quante volte all’anno?

È importante effettuare con cadenza periodica le prove di evacuazione, in modo da acquisire più familiarità e prevenire eventuali problemi in caso di reale emergenza.

Al punto 12 del DM 26/08/92 si riporta che devono essere effettuate almeno due prove di evacuazione nel corso dell’anno scolastico. A queste, secondo l’ultima nota n. 5264 del 18/04/18 dei VVF, bisogna aggiungere almeno altre due esercitazioni antincendio.

Si fa presente che per la riuscita delle prove di evacuazione è bene prendere l’esercitazione seriamente e assumersi le proprie responsabilità. Per qualsiasi chiarimento consultate il sito www.tommasobarone.it o scrivete una mail a info@tommasobarone.it.

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Tommaso Barone

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