Sopraelevazioni e sottotetti, tutte le regole Regione per Regione

I sottotetti sono ambienti con un grande potenziale a livello di progettazione. I vantaggi dati da luce dell’ultimo piano e tranquillità non sono pochi. Intervenendo nei sottotetti, l’immobile può acquisire ulteriore valore e i lavori possono essere effettuati recuperando in parte l’investimento economico mediante agli incentivi fiscali

Il permesso di costruire è necessario per le nuove costruzioni compresi gli ampliamenti edilizi che, ovviamente, modificano il volume o la sagoma degli edifici. C’è però un’eccezione a questa regola ed è quella legata ad ampliamenti edilizi di piccola entità riguardanti le strutture pertinenziali (terrazze, cantine, box auto, ecc.): per queste tipologie di manufatti edilizi e per ampliamenti fino al 20%, le nuove disposizioni normative consentono di iniziare i lavori producendo la SCIA.

Segnaliamo qui la nuova Guida “Ampliamenti sopraelevazioni e recupero sottotetti”  che riporta gli obiettivi e ele regole di ogni Regione italiana e affronta le problematiche degli interventi realizzabili sul patrimonio edilizio esistente, a seguito delle norme di rilancio che il Governo ha varato per far fronte alla profonda crisi economica del Paese, dando la possibilità alle regioni di favorire le opere di sopraelevazione e di ampliamento degli edifici esistenti, nonché il recupero, a fini abitativi, di sottotetti esistenti.

 

Le Regioni hanno approvato le norme relative al recupero sottotetti a fini abitativi, nonché al Piano Casa, in base all’intesa raggiunta nella Conferenza Stato-Regioni ed enti locali del 31 marzo 2009, per disciplinare le relative procedure e modalità attuative del proprio territorio, in particolare a definire i seguenti obiettivi.

 

Recupero sottotetti: gli obiettivi delle Regioni

regolamentare interventi che possono realizzarsi attraverso piani/programmi definiti tra Regioni e Comuni, al fine di migliorare anche la qualità architettonica e/o energetica degli edifici entro il limite del 20% della volumetria esistente di edifici residenziali uni-bi familiari o comunque di volumetria non superiore ai 1000 metri cubi, per un incremento complessivo massimo di 200 metri cubi, fatte salve diverse determinazioni regionali che possono promuovere ulteriori forme di incentivazione volumetrica;

disciplinare interventi straordinari di demolizione e ricostruzione con ampliamento per edifici  a destinazione residenziale entro il limite del 35% della volumetria esistente, con finalità di miglioramento della qualità architettonica, dell’efficienza energetica e utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e secondo criteri di sostenibilità ambientale, ferma restando l’autonomia legislativa regionale in riferimento ad altre tipologie di  intervento;

introdurre forme semplificate e celeri per l’attuazione degli interventi edilizi di cui sopra, in coerenza con i principi della legislazione urbanistica ed edilizia e della pianificazione comunale.

 

Infine, aggiungiamo e ricordiamo, la Riforma Madia permette una SCIA per gli interventi che non comportano un aumento di volume. Leggi Riforma Madia: quando serve la SCIA, la CILA e quando è edilizia libera

Redazione Tecnica

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