Scarica la versione 2.0 (aggiornata) delle linee guida contro il dissesto idrogeologico.
In realtà, sarà un documento sempre aperto alle integrazioni degli operatori del settore. Dunque non sarà una legge immodificabile. La prima versione è nata dalla collaborazione di Italia sicura con Ispra, Anbi e Rete delle professioni tecniche, con gli ingegneri e i geologi in testa.
Le linee guida sono divise nelle seguenti schede tematiche:
- Valutazione del rischio anche residuo, e definizione della relativa gestione;
- Valutazione comparata delle diverse opzioni tecniche praticabili;
- Coerenza con la pianificazione e programmazione vigenti;
- L’analisi sistemica con particolare riguardo ai fenomeni indotti ed alla verifica dell’intero ciclo di vita dell’opera;
- Specifiche valutazioni di carattere idrologico, idraulico fluviale e geologico;
- Effetti sulla morfodinamica fluviale e costiera, sull’ecosistema, sulla chimica delle acque e sugli aspetti sociali ed economici;
- Considerazioni sulla resilienza dell’intervento, anche in relazione a scenari di cambiamento climatico.
Le schede sono suddivise in:
– Indice di rilevanza rispetto ai fenomeni alluvionali, geomorfologici di versante e marittimi/costieri
– Inquadramento generale
– Indicazioni
– Riferimenti normativi
– Rimandi ai contributi pervenuti
– Riferimenti bibliografici e operativi
Le linee guida per il dissesto idrogeologico, sviluppate da Italia Sicura, servono per la preparazione delle gare fino al cantiere, compresa la realizzazione dei bandi, la redazione degli elaborati, la verifica della corretta esecuzione.
Il documento era stato inizialmente pubblicato in una versione non definitiva e posta in consultazione (TROVI QUI LA PRIMA VERSIONE).
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Linee guida dissesto: l’idea di fondo
Il progetto va collocato in un contesto più ampio: deve passare da evento puntuale a evento sistemico. La materia del dissesto idrogeologico è particolare: quando progetti sul dissesto idrogeologico bisogna avere un sistema territoriale di riferimento, la vallata, il bacino idrografico, la connotazione geomorfologica.. Va perciò analizzata la coerenza dell’intervento con la pianificazione e la programmazione vigente.
Il secondo passaggio riguarda la sostenibilità economico-sociale della progettazione per limitare il dissesto idrogeologico:
1) dal punto di vista economico, alcuni interventi possono sembrare meno importanti ma hanno un’efficienza elevatissima, perché metteno in sicurezza molte persone.
2) dal punto di vista sociale, bisogna prendere in considerazione quali saranno i progetti più accettati a livello territoriale».
Quelle per realizzare gli interventi evitando di peggiorare la sistuazione legata al dissesto idrogeologico saranno linee guida imposte tramite obblighi ma perché le Pa e i progettisti ci credono. Il 18 luglio il documento diventerà definitivo e a quel punto saranno usate dai progettisti che realizzano gli elaborati, da chi compone i bandi e da chi verifica la corretta esecuzione dei progetti.
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