Mutui casa, la novità: l’immobile alla banca dopo 18 rate non pagate

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Parziale marcia indietro del Governo in merito alla nuova norma che consentirebbe alle banche di entrare in possesso dell’immobile per venderlo in tempi rapidi in caso di insolvenza nel pagamento di più rate consecutive del mutuo.

Salirà da 7 a 18 il numero delle rate pagate in ritardo perché si possa dare il via alla procedura di vendita della casa del debitore inadempiente senza percorrere la strada accidentata delle aste giudiziarie: questo il compromesso raggiunto nella stesura del testo di legge che si appresta a recepire una direttiva europea (la direttiva UE 2014/17 volta ad aumentare le tutele per i consumatori nei contratti di credito) nell’obiettivo di snellire le procedure in caso di inadempimento del debitore.

Leggi qua l’antefatto della questione con la spiegazione e le motivazioni alla base del nuovo testo di legge.

Nel nuovo testo della misura (che il Governo si è impegnato a introdurre nel decreto), qualora il ricavato della vendita non risultasse sufficiente a compensare il credito della banca il debitore non dovrà pagare più nulla. Inoltre il decreto prevede che si possa ricorrere alla procedura di esproprio accelerato solo se banca e cliente lo hanno stabilito nel contratto.

La polemica sin era infuocato negli scorsi giorni prima sugli organi di stampa e poi anche nelle aule del Parlamento, con i deputati del Movimento 5 Stelle scatenati contro il provvedimento. “La casa non si tocca”, questo il claim della protesta pentastellata dinnanzi alla commissione Finanze, chiamata a esaminare il decreto legislativo che recepisce la direttiva sui mutui: numerosi deputati avevano infatti bloccato l’ingresso della commissione per impedire l’inizio dei lavori, con cartelli con scritte come “Giù le mani dalla casa”.

Ora il chiarimento su quello che sul sito del Pd è declassato a semplice equivoco. Il capogruppo Pd alla Camera, Ettore Rosato parla di “equivoco mediatico” e di “strumentalizzazioni” del Movimento 5 stelle che l’altroieri ha impedito che si depositasse e si votasse proprio questo “nuovo parere” con le modifiche inserite dal Pd con l’ok del Governo. “A loro non interessa fare chiarezza, ma alimentare tensioni. Nel loro DNA c’è solo demolire, distruggere e dare segnali negativi mentre invece la direttiva è tutta a tutela dei cittadini e le modifiche erano già pronte ieri, si poteva fare un dibattito parlamentare in tutta serenità”.

Va detto che le novità normative in materia di  mutui sulla casa giungono in una fase congiunturale in cui il mercato immobiliare dà chiari segnali di ripresa e con richieste di finanziamenti in aumento,grazie anche a un costo del denaro sceso ai minimi storici. Le compravendite di case nel 2015, secondo i dati comunicati ieri dall’Agenzia delle Entrate, sono aumentate del 6,5% e le erogazioni finalizzate all’acquisto del 19,5%, per un valore di 23 miliardi.

Redazione Tecnica

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