42 definizioni standardizzate (dalla” superficie territoriale” alla “veranda”) idonee a creare una fondamentale semplificazione nell’ambito degli adempimenti in edilizia: la definizione è avvenuta presso il tavolo tecnico tra Ministeri delle Infrastrutture e della Funzione pubblica, Regioni e Comuni. Tali definizioni diventeranno parte integrante del nuovo Regolamento edilizio unico e metteranno finalmente ordine negli uffici tecnici degli oltre 8mila comuni italiani.
Le definizioni standardizzate sono fondamentali perché destinate a sostituire quelle “personalizzate” in vigore nei comuni italiani. A lavorare intensamente per chiudere la questione è stato il titolare delle Infrastrutture, Graziano Delrio, che nella scorsa primavera aveva preso in carico questo dossier. “La svolta ottenuta sul Regolamento Edilizio è un importante passo sulla strada della buona semplificazione e ci auguriamo dunque che venga approvato al più presto” afferma in tale direzione Vito Panzarella, segretario di Feneal Uil Nazionale.
Per un rapido passo indietro sul percorso di questo processo di cambiamento leggi l’articolo Un regolamento edilizio unico per tutti gli 8000 Comuni italiani: la novità con lo Sblocca Italia.
La definizione di superficie
Una delle ultime definizioni su cui è stato trovato l’accordo è stata quella relativa alle superfici: gli enti locali della Regione Lombardia hanno contestato quelle proposte dal Governo e accolte dalle altre Regioni, ritardando la messa a punto dell’elenco. Alla fine si è deciso di attribuire 6 differenti definizioni del concetto di superficie: totale, lorda, utile, accessoria, complessiva e calpestabile.
1. Superficie totale: somma delle superfici di tutti i piani fuori terra, seminterrati ed interrati comprese nel profilo perimetrale esterno dell’edificio;
2. Superficie lorda: somma delle superfici di tutti i piani comprese nel profilo perimetrale esterno dell’edificio escluse le superfici accessorie;
3. Superficie utile: superficie di pavimento degli spazi di un edificio misurata al netto della superficie accessoria e di murature, pilastri, tramezzi, sguinci e vani di porte e finestre;
4. Superficie accessoria: superficie di pavimento degli spazi di un edificio aventi carattere di servizio rispetto alla destinazione d’uso della costruzione medesima, misurata al netto di murature, pilastri, tramezzi, sguinci, vani di porte e finestre. Comprende al suo interno: portici e gallerie pedonali, ballatoi, logge, balconi e terrazze, tettoie, cantine, sottotetti, vani scala interni alle abitazioni, garage, parti comuni;
5. Superficie complessiva: somma della superficie utile e del 60% della superficie accessoria (SC=SU+60% SA);
6. Superficie calpestabile: la risultante dalla somma delle superfici utili (SU) e delle superfici accessorie (SA) di pavimento.
Scarica qui il Quadro delle definizioni uniformi come risultante dalla bozza non ancora in vigore del Regolamento unico.
L’iter di approvazione (e le opinioni degli Architetti)
Sono ora in fase di perfezionamento gli articoli del Regolamento Unico idonei a fissare i limiti alla facoltà degli enti locali di definire le regole di attuazione dei piani urbanistici: tali enti saranno tenuti a rispettare la normativa nazionale e regionale e le definizioni standardizzate appena decise. Definiti questi aspetti, lo schema di Regolamento Unico confluirà verso la Conferenza Stato Regioni, per essere approvato in via definitiva. Sarà da quel momento che le Regioni potranno procedere al recepimento (entro sei mesi): poi sarà il momento dell’applicazione presso le amministrazioni comunali.
“Con l’approvazione delle definizioni standardizzate siamo finalmente ad un passo dall’effettivo avvio del Regolamento Edilizio Unico per l’adozione del quale gli architetti italiani si sono battuti, mettendo a disposizione tutte le loro competenze, al fine di realizzare una svolta per il mondo dell’edilizia e per cittadini che finalmente potranno contare su norme chiare e prestazionali, condivise su tutto il territorio nazionale e che favoriranno la qualità dell’abitare”. Afferma Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. Consideriamo una nostra vittoria poter passare dalla follia normativa degli oltre 8mila regolamenti, uno per Comune, ad uno schema, sul quale si baserà il Regolamento Edilizio Unico, che contiene solo 42 definizioni e che consente finalmente di semplificare non solo la costruzione, ma soprattutto la rigenerazione degli edifici”.
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