Case a km 0, un sogno (da fantascienza) che si realizza? Secondo quello che emerge dalle ultime elaborazioni, la grande frontiera della stampa 3D potrebbe essere raggiunta anche sul fronte dell’edilizia: insomma, non si sarebbe così lontani dalla creazione direttamente “in situ” degli edifici e dei manufatti edilizi.
I campi di applicazione delle stampanti 3D sono molteplici e potenzialmente di grandissimo impatto economico: dalla produzione di pezzi di ricambio altamente personalizzati per uno yacht alla realizzazione di modelli in scala di un organo del corpo umano su cui i medici possano esercitarsi, fino alla creazione di oggetti di gioielleria o blocchi per l’edilizia più leggeri del cemento armato ma altrettanto funzionali.
Il comparto della stampa 3D rientra ancora in una nicchia, ma la sua crescita sembra energica. La stampa 3D non conosce infatti crisi: tra il 2011 e il 2014 (anni di galoppante crisi economica) ben il 65% degli imprenditori italiani del settore ha visto crescere il proprio fatturato e il 26% l’ha visto rimanere quanto meno stabile. E l’ottimismo fa capolino anche sull’orizzonte del futuro immediato: per il 2015 sette aziende su dieci si aspettano un ulteriore rialzo dei ricavi.
In questa direzione si assesta anche il parere degli analisti di McKinsey: secondo questi ultimi il mercato della stampa tridimensionale si aggirerà tra i 230 e i 550 miliardi di dollari entro il 2025. Di questi oltre la metà saranno prodotti di largo consumo. Ma una buona quota sarà generata in ambito di edilizia e architettura.
“La stampa 3D come soluzione tecnologica – sottolineava poche settimane fa il designer Marco Ferreri durante la tappa pugliese del Road Show 3DPrint Hub presso i saloni della Fiera del Levante – nell’immediato può essere utilizzata principalmente per costruire parti di edificio, integrando le soluzioni costruttive attuali e dando margini di libertà progettuale altrimenti difficili se non con costose attrezzature”.
Ma il nuovo paradigma della sostenibilità nel settore delle costruzioni sarà dettato dalla stampa 3D? A questa domanda provava rispondere un nostro articolo pubblicato qualche settimana fa sui queste pagine: leggilo qui.
Nel frattempo questa settimana (5-7 marzo) a Milano prenderà vita 3DPrint Hub, l’appuntamento che a Fieramilanocity, farà incontrare l’universo della stampa 3D con il mondo produttivo italiano, analizzando le molteplici applicazioni possibili. Un osservatorio privilegiato su un futuro che sembra inevitabile.
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