“È cominciata la grande opera pubblica di messa in sicurezza del territorio italiano, concretamente, con il Cipe di venerdì scorso, che ci ha consegnato i primi 700 milioni per questo scopo”.
Lo ha detto alla fine della settimana scorsa a Firenze il responsabile per il governo dell’azione contro il dissesto idrogeologico Erasmo D’Angelis in occasione di una simulazione con argini artificiali gonfiabili contro le piene dell’Arno.
“E quest’anno pensiamo di investire un miliardo e cento milioni per un piano che riguarderà tutte le 14 città metropolitane italiane. Firenze riceverà 141 milioni, per opere cantierabili, e di questi, 86 mln riguarderanno le casse di espansione dell’Arno. Genova, che è un nostro focus quotidiano, avrà circa 360 milioni di euro: finanzieremo tutto quello che c’è da fare in questa città. Finalmente partirà il terzo lotto sul Bisagno per 95 milioni, e gli interventi su tutti i torrenti che son stati tombati o cementati per un secolo. A Milano agiremo sul Seveso; tutte le situazioni di criticità saranno molto più sicure nel giro di 4 anni, il tempo che ci vuole per aprire e collaudare l’opera di cantiere”.
Primi soldi per il dissesto idrogeologico, speriamo che non vadano a finire nel vuoto.
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