“La semplificazione delle tasse locali è sacrosanta. Siamo reduci da due anni di confusione totale. Il nostro impegno per la tassa unica verrà realizzato nei prossimi due mesi. Vedrete che lo faremo”. Lo ha annunciato in un’intervista al Corriere della Sera, Yoram Gutgeld, consigliere economico del presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Le parole di Gutgeld delineano il sentiero intrapreso dalla compagine governativa con riferimento a un tema molto caldo (anche per l’opinione pubblica): semplificazione e maggiore certezza in materia di tributi sulla casa. Il Governo sta infatti in questi giorni lavorando all’unificazione delle imposte comunali in una tassa unica immobiliare, con aliquote standard e detrazioni fisse sull’abitazione principale e aliquote più elevate sugli altri immobili. Inoltre si vocifera di una possibile eliminazione della TARI e dell’addizionale IRPEF.
L’assorbimento in un unico tributo di TASI e IMU sembra ormai una certezza (come annunciato da Renzi un paio di settimane fa in una delle sue comparsate in Tv): scomparirà quella complessa ragnatela di regole che attualmente ammorba milioni di proprietari e inquilini di immobili.
Per approfondire il tema leggi l’articolo TASI: il 2015 sarà un ritorno al passato.
Il progetto del Governo prevede sull’abitazione principale l’introduzione di un’aliquota standard leggermente più elevata della TASI attuale, che sarà tuttavia accompagnata da detrazioni fisse pari a 200 euro (oltre a 50 euro per ciascun figlio che risieda nell’immobile adibito ad abitazione principale sino a 26 anni): un parziale ritorno al passato, su assestamenti disciplinari che appartenevano alla vecchia IMU.
Non è ancora chiara l’entità precisa del prelievo standard per il nuovo tributo: tuttavia non vi sarà, quasi certamente, un abbassamento del prelievo fiscale sugli immobili rispetto ai livelli attuali.
La novità della tassa unica sulla casa dovrebbe invece assicurare il superamento dei due principali difetti del tributo sui servizi indivisibili. Da una parte verrà oltrepassato lo spiacevole difetto della regressività della TASI: in molti comuni infatti l’assenza di detrazioni ha comportato l’aumento del tributo a carico delle abitazioni con minor valore mentre ha chiesto somme proporzionalmente minori sulle case di maggior valore, con evidenti difetti di iniquità. Dall’altra parte la nuova imposta unica dovrà essere molto più facile da calcolare: via le mille aliquote diverse della babele normativa costruita attorno alla TASI 2014.
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