Valutazione qualità dell’aria nei luoghi di lavoro: il vademecum INAIL

Una mancata attenzione verso tale aspetto può influenzare negativamente la produttività. Da INAIL una breve guida con tutte le indicazioni utili per la valutazione della qualità dell’aria negli ambienti di lavoro

La collana Salute e Sicurezza pubblicata da INAIL si arricchisce con un nuovo vademecum dedicato alla valutazione della qualità dell’aria nei luoghi di lavoro a cura degli autori Michele Del Gaudio, Daniela Freda, Pasquale Avino e Paolo Lenzuni.

La qualità dell’aria è fondamentale e deve essere garantita perché la stessa può contribuire o compromettere il benessere di coloro che vivono quotidianamente gli ambienti di lavoro.

Una mancata attenzione verso la qualità dell’aria indoor può creare condizioni che interferiscono con le normali attività, influenzando negativamente la produttività, causando un aumento degli errori durante lo svolgimento delle attività, una riduzione della velocità e, di conseguenza, un prolungamento del tempo necessario per completare un compito.

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Il vademecum INAIL si concentra sulla fase della valutazione della qualità dell’aria che negli ambienti di lavoro risulta complicata a causa della presenza simultanea di numerose sostanze di diversa origine nell’aria, derivanti sia dal normale processo di respirazione umana, sia dalle emissioni dei materiali presenti, sia dall’apporto esterno.

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Luoghi di lavoro, oltre al microclima c’è di più

Nel vademecum viene precisato che tale aspetto è da tenere sotto controllo perché contribuisce così come il microclima, il rumore e la luminosità a rendere il luogo di lavoro confortevole per i lavoratori.

Esistono quattro tipologie di sostanze inquinanti in ambienti indoor:

  1. le sostanze generate dagli occupanti;
  2. le sostanze generate dai materiali edilizi e di arredo;
  3. le sostanze generate dalle lavorazioni eseguite;
  4. le sostanze presenti nell’aria esterna (particolato e gas/vapori), immesse all’interno dalla ventilazione naturale o meccanica.

Come intervenire? Il datore di lavoro può prevedere azioni di bonifica selezionando i materiali da costruzione, gli arredi o favorendo il ricambio dell’aria con sistemi anche meccanici, ma poco può fare per modificare l’inquinamento proveniente dall’esterno.

Quando le concentrazioni di una o più di tali sostanze sono tali da risultare dannose/pericolose, il datore di lavoro è tenuto alla valutazione del rischio per la salute per esposizioni a sostanze pericolose (d.lgs. 81/2008 Titolo IX).

>> Scarica il vademecum qualità dell’aria nei luoghi di lavoro – INAIL <<

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Foto:iStock.com/xavierarnau

Redazione Tecnica

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