Diventa perciò necessario approfondire il tema in analisi per poter affrontare con competenza i diversi casi che si presentano durante lo svolgimento della professione.
>> Vorresti ricevere approfondimenti come questo? Clicca qui e iscriviti alla newsletter di Patologie Edilizie
Perché ultimamente i fenomeni di muffe stanno sempre più aumentando?
È una tendenza in atto già da diversi anni, non solo in Italia, che in questo inverno ha mostrato un incremento considerevole sia come numero di casi che come gravità degli stessi.
I fattori che contribuiscono ad aggravare il fenomeno sono molto vari, come ad esempio:
- i cambiamenti climatici,
- l’incremento del tasso di occupazione dei locali (ad esempio dovuto al home working),
- la sostituzione della vecchia caldaia con una nuova,
- l’abbassamento del riscaldamento e tanti altri.
Un altro fenomeno che sta diventando via via più pervasivo è lo sviluppo di muffe sulle superfici esterne degli edifici, come gli isolamenti a cappotto e le facciate.
>> Condensa e muffa con i nuovi infissi: cause e precauzioni per evitarle
Anche in questi casi i rapporti di causa-effetto sono spesso sconosciuti e di difficile interpretazione. Le muffe sono attività biologiche, perciò viventi, che hanno caratteristiche molto particolari come, ad esempio, la possibilità di sospendere le proprie attività vitali per tempi anche molto lunghi quando l’umidità e la temperatura si abbassano oltre un certo limite e di riprenderle rapidamente quando poi queste ritornano entro un certo range. Le muffe inoltre hanno maggiore facilità a svilupparsi quando le superfici sulle quali si insediano sono costituite da materiali “nutrienti” come ad esempio lana, carta, legno ma anche plastica e pitture acriliche, tuttavia possono crescere, più lentamente, anche sul vetro, sulla pietra e sulle ceramiche smaltate.
>> Umidità in casa. Gli obblighi e le pratiche da seguire per evitarla
Insomma, le muffe sono esseri strani e per combatterle occorre innanzitutto conoscerle. I fattori chiave che consentono alle muffe di attecchire e di svilupparsi sono innanzitutto un tasso di umidità piuttosto alto in prossimità delle superfici per tempi sufficientemente lunghi, inoltre, le temperature devono essere comprese in un range abbastanza ristretto, orientativamente fra i 10°C ed i 25°C e, in ultima analisi, la colonizzazione è favorita in presenza di nutrienti. Nelle abitazioni, ma più in generale negli edifici e nei locali adibiti ad uso residenziale abitativo o nei quali si svolgono diverse attività, quasi sempre la formazione di muffe si può ricondurre, entro certi limiti, alla simultanea presenza di basse temperature superficiali, con elevati valori di umidità relativa dell’aria.
Tuttavia, esistono delle situazioni dove le muffe possono insediarsi anche se le temperature delle superfici non sono basse e l’umidità relativa dell’aria non è particolarmente alta.
Desideri saperne di più su muffe e condense negli edifici e fenomeni di risalita muraria ?
Non perderti il corso di alta formazione sulle patologie edilizie. Clicca qui
L’umidità di risalita muraria e le muffe nelle abitazioni
Una causa che indirettamente può contribuire alla formazione delle muffe in casa è la risalita muraria che a sua volta può avere origini molto diverse fra loro, le quali devono essere intanto correttamente individuate e poi gestite in maniera idonea. Alcuni materiali e sistemi costruttivi sono più soggetti ai fenomeni di risalita, più in particolare si tratta di composizione, porosità, permeabilità e stratificazione, ma anche l’ambiente contribuisce fortemente al fenomeno, in termini di temperatura, umidità dell’aria, ventilazione, irraggiamento e ciclicità termiche.
Cosa fare quindi per eliminare definitivamente l’umidità di risalita sulle murature?
Innanzitutto, è necessario conoscere il fenomeno in ogni sua sfaccettatura e poi occorre senza dubbio scegliere attentamente la modalità correttiva da adottare che dovrà essere, fra quelle disponibili, la più adatta al caso in esame. I fenomeni igroscopici, che sono poco noti, talvolta possono essere di entità significativa, tale da essere confusa con la risalita muraria. Riguardano l’assorbimento di umidità da parte dei supporti porosi e si possono classificare come “intermedi” rispetto a quelli condensativi, nel senso che mentre sui supporti non assorbenti come vetro o metallo, la condensa si manifesta in maniera netta e precisa solo in determinate condizioni, su quelli porosi e assorbenti invece avviene con gradualità e dipende da numerosi fattori come la composizione chimica, la dimensione dei pori, la temperatura e le condizioni ambientali.
Esistono numerosi materiali e sistemi di tipo tradizionale impiegabili per la correzione e per la prevenzione della risalita muraria, come ad esempio le barriere meccaniche o chimiche. In tempi più recenti sono state sviluppate anche altre soluzioni capaci di ridurre sensibilmente l’entità del fenomeno fino a eliminarlo nei casi migliori.
L’articolo è di Marco Argiolas, tecnico esperto in danni e difetti delle costruzioni specializzato nell’umidità in qualsiasi manifestazione. Svolge attività di ricerca tecnica e scientifica per lo sviluppo di prodotti innovativi contro l’umidità nelle costruzioni. Ha una conoscenza approfondita dei materiali e delle tecniche costruttive, teoriche e pratiche, sia in ambito civile che industriale. Marco Argiolas è anche autore di volumi Maggioli Editore e docente di muffe e condense negli edifici e fenomeni di risalita muraria (Modulo I – involucro) del Corso di Patologie Edilizie 2023, organizzato da International Campus, con la collaborazione di ThePLAN e il contributo incondizionato di Maggioli Editore.
Hai già visitato la sezione Risorse Gratuite di Ediltecnico?
Consigliamo
Novità editoriali
Foto:iStock.com/Smitt
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento