Valutazione del rischio, un problema numerico

La domanda a fondamento dell’articolo nasce dall’esperienza pratica di misurazione del rischio stress lavoro correlato..

Danilo Rigoli 02/01/19

Prima d’iniziare la trattazione della valutazione del rischio, ricordo che tutti i miei articoli pubblicati su questo sito sono rivolti a chi si avvicina per la prima volta alla materia della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, quindi volutamente, non vi saranno collegamenti dottrinali e giurisprudenziali che, seppur utili per una visione completa dell’argomento, potrebbero ingenerare, al momento, “confusione” nel neofito che si trova di fronte a una nuova disciplina.

Detto ciò, iniziamo lo svolgimento dell’argomento di questo mese. La domanda a fondamento dell’articolo nasce dall’esperienza pratica di misurazione del rischio stress lavoro correlato [nota 1]. A tal fine, utilizzeremo la tabella di figura 1, con valori inseriti solo per le finalità didattiche inerenti al presente scritto.

In questo caso ci si chiede se dai calcoli effettuati risulti un valore di 20 oppure 21, dovremmo essere “inflessibili” considerando i colori di riferimento oppure, usando buon senso, il valore 21 potrà essere assimilato al colore verde? Così come il valore 36, sarà considerato giallo anziché rosso?

valutazione del rischio
Figura 1

Premesso ciò, vorrei portare un esempio relativo alle misurazioni di tensione e corrente con il multimetro analogico denominato anche tester. In quella situazione, saremmo obbligati a ricavare un numero che porterà con sé varie tipologie di errore, quello sistematico dovuto sia alle caratteristiche dello strumento (precisione), quello personale (abilità dell’operatore), un altro accidentale che terrà conto delle condizioni in cui si effettua la misura (temperatura, umidità) e, da ultimo, si avrà anche quello proprio della lettura, noto come errore di parallasse (vedi fig.2) [2].

Valutazione del rischio, un problema numerico Senza titolo 1 1
Figura 2

Questo esempio fa comprendere come il dato numerico non sia di facile reperimento durante l’effettuazione della misurazione.

Leggi anche Documento di Valutazione dei Rischi (DVR): perchè è importantissimo?

Se, invece, dovessimo usare un algoritmo per valutare il rischio, tale rilievo sarà senza dubbio più preciso perchè in questo caso, si userà un sistema matematico. Per tale calcolo, abbiamo adottato le schede INAIL adattate sia alla nostra attività lavorativa sia alla tipologia di personale [3].

Una volta inseriti i dati raccolti nello “strumento matematico” questo calcola   il livello di rischio associato allo svolgimento della mansione lavorativa, facendo ricadere il valore così ottenuto in un intervallo come quello rappresentato in figura1 e, a seconda dell’arco numerico, si evidenzierà il relativo colore.

Ora, se il dato numerico è originato solo da item [4] che prevedono una risposta numerica nulla quaestio; ma allorquando avremo domande la cui risposta sarà di carattere concettuale e, quindi non rispondente a una numerica, si comprenderà come un’elaborazione di concetti di un soggetto potrà essere diversa da quella di un altro valutatore.        

Quindi, a mio parere, quando opereremo con un sistema matematico preciso, sarà il valore generato che “creerà” il relativo colore ma, a parere del sottoscritto, quando non sarà così, andrà espresso un giudizio di prevalenza che sarà la sommatoria di vari “addendi” legati alla predominanza di un evento rispetto a un altro più o meno grave, nonché altri fattori legati alla tipologia di rischio che andranno a incidere sul colore corrispondente.

In conclusione, dovremo tenere presente la scelta fatta in limine, ponendo in essere tutte quelle accortezze nell’arco di tempo che intercorre tra la valutazione operata e quella che sarà effettuata dopo un anno dalla prima [5], magari facendo, nel frattempo, una buona informazione e monitorando le criticità che hanno fatto emergere un colore piuttosto che un altro.

Ecco che la difficoltà in ogni tipo di valutazione, in qualunque campo, risiede proprio nel ricavare un numero che rappresenti l’intensità di un fatto oggettivo interpretabile in maniera differente da vari soggetti.

Note

[1] Mi riferisco alla metodologia usata presso la questura di Belluno, dove presto servizio da circa quindici anni.
[2] La lettura del multimetro analogico è interessata da errori di misura se non ci si posiziona sulla verticale corrispondente all’ago dello strumento.
[3] Ricordo che sono in servizio presso la questura di Belluno e, oltre ai compiti Istituzionali, svolgo le funzioni di RSPP e Formatore per il personale della Polizia di Stato.
[4] Gli item sono le domande che sono contenute nelle varie schede per la valutazione del rischio stress lavoro- correlato.
[5] Nel caso di valutazione che non comporti un’azione correttiva da programmare con urgenza oppure nel breve o medio termine o  da considerare in sede di riesame della stessa.

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Danilo Rigoli

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