Secondo la Commissione di inchiesta “infortuni sul lavoro” del Senato è necessario trovare soluzioni per accrescere il livello di sicurezza nel campo degli appalti, dei subappalti e dell’edilizia in genere. Vediamo come.
Quali sono le proposte della Commissione di inchiesta “infortuni sul lavoro” del Senato?
Secondo la Commissione di inchiesta “infortuni sul lavoro” del Senato bisognerebbe “abrogare o quanto meno limitare il ricorso al massimo ribasso come criterio di valutazione delle offerte nelle gare ad evidenza pubblica”. Una relazione intermedia (approvata il 17 gennaio) della Commissione ha sottolineato la necessità di trovare sistemi (come per esempio l’offerta economicamente più vantaggiosa che la legge già consente in alternativa al massimo ribasso) che valutino non solo gli elementi economici dell’offerta ma anche quelli qualitativi.
Occorre rafforzare il regime dei controlli da parte delle amministrazioni appaltanti, sia nella fase preliminare di valutazione delle eventuali anomalie di offerta che nelle fasi successive di esecuzione delle opere, nei confronti dell’appaltatore principale e dei subappaltatori attraverso. La creazione di stazioni uniche appaltanti è la soluzione che può condurre a un buon rafforzamento del regime dei controlli.
La regolamentazione della figura dell’imprenditore edile, il quale deve assicurare una maggiore qualificazione degli operatori del settore, è una soluzione che può portare ad accrescere la sicurezza sul lavoro. Anche l’Ance ha più volte segnalato che per l’accesso alla professione di imprenditore nel settore edilizia non sono oggi previsti idonei requisiti di esperienza, preparazione tecnica e struttura organizzativa: è sufficiente, nella maggior parte dei casi, una semplice iscrizione alla Camera di commercio”.
Al Senato “riposa” il disegno di legge n. 2663/S che disciplina questa professione.
È necessario promuovere la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro e valorizzare il ruolo dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza aziendali e territoriali.
È inoltre opportuno assicurare velocemente il completamento dell’attuazione del D.Lgs 81/2008 (Testo unico sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro) per garantirne la piena applicazione in tutti i settori, in tutte le Regioni italiane.
L’applicazione delle sanzioni deve essere equilibrata e rigorosa. Va rafforzata la collaborazione fra tutti i soggetti istituzionali statali non preposti alla tutela della salute e della sicurezza sul lavoro.
La Commissione prende infine in seria considerazione anche il problema del livello di sicurezza delle scuole. Gli edifici scolastici vanno monitorati attentamente: occorre assicurare un impegno concreto nell’ambito della loro messa in sicurezza, per la quale servono risorse adeguate. È da prendere in considerazione la possibilità di reintrodurre il fascicolo di fabbricato per gli edifici pubblici, per avere una mappatura completa della storia di ciascuna costruzione.
Ricordiamo che, a proposito di messa in sicurezza delle scuole, a fine gennaio il Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) ha dato il via al finanziamento del Fondo Sviluppo e Coesione, nel quale sono previsti 456 milioni di euro per l’edilizia scolastica.
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