Ristrutturazioni edilizie con standard Passivhaus: le tecniche da adottare

La riqualificazione energetica del costruito ad altissima efficienza? Si può fare! Ecco cosa serve e quali tecniche adottare

Roberto Viazzo 20/03/18
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“Si può fare”. E con questo “motto”, usato in occasione della conferenza di KlimaHouse 2018, si vuol evidenziare come anche gli edifici oggetto di riqualificazione energetica, possono diventare edifici ad altissima efficienza energetica. Ne sono l’esempio 3 edifici, che sono stati ristrutturati con lo Standard Passivhaus, due dei quali già certificati e uno in via di certificazione, come edifici in nuova costruzione, e non come Enerphit, avendo raggiunto un valore di fabbisogno termico per riscaldamento inferiore a 15 Kwh/mqa e un valore di test a tenuta all’aria inferiore a 0.6.

Standard Passivhaus, quali sono le tecniche adottate

Le normali tecniche e metodologie presenti sul mercato, accompagnate, per come richiede lo standard tedesco, da una maniacale progettazione dell’involucro, delle trasmittanze, delle partizioni edili, comprensiva di tutti i ponti termici con la risoluzione e/o minimizzazione, dello strato a tenuta all’aria e del sistema serramento. Da questo meticoloso e preciso sistema di calcolo, otteniamo un valore “reale” di carico termico, cioè, quanto consuma il nostro edificio nella situazione più negativa, e di conseguenza progettiamo il giusto e equilibrato sistema impiantistico. In questo tipo di edifici, viste le ridotte potenze richieste, di circa 10 W/mq, (100 mq=1.000 W), possiamo tranquillamente non utilizzare i tradizionali sistemi di riscaldamento a radiatori o a pavimento, perché non necessari e superflui.

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Cosa serve?

Negli interventi indicati, che variano dai 135 mq ai circa 300 mq di superficie utile, anche con Volumi interni a doppia altezza, basta una piccola pompa di calore aria-acqua di potenza 5/6 kW, per alimentare l’accumulo inerziale dell’acqua calda sanitaria e allo stesso tempo gestire la batteria di post riscaldamento/raffrescamento e deumidificazione collegata alla macchina di Ventilazione Meccanica con recuperatore ad altissima efficienza. A completare l’impianto un piccolo radiatore elettrico nei bagni da 300 W in modo da avere una temperatura di 23 °C.

L’edificio passivo, è un edificio che ricerca il massimo confort interno con temperature omogenee in ogni parte, valori di CO2 interni di circa 500 ppm, bassissimi consumi, stimabili in 1 euro/mq/Su, senza uso di fonti rinnovabili e emissioni esterne quasi nulle.

Scopriamo un po’ di più gli edifici indicati nel libro

Nella seconda parte del libro si è parlato in maniera approfondita  dei 3 Best Practice, con indicate le caratteristiche, le modalità d’intervento, le sensazioni di vita vissuta, performance costi di gestione annua e molto altro.

Il primo intervento riguarda un vecchio e classico cascinale della Pianura Padana, a Vespolate (Novara), abitato da marzo 2016, che ha raggiunto un fabbisogno termico per riscaldamento di 11 kWh/mqa. L’edificio ha subito una ristrutturazione integrale con la formazione di una nuova copertura isolata con 32 cm di fibra di legno, le murature sono state rivestite con 24 cm di cappotto esterno in lana di roccia, mentre il pavimento verso terra è stato coibentato con  20 cm di xps +15 cm di perlite.

Ristrutturazione Passivhaus a Vespolate (Novara)
Ristrutturazione Passivhaus a Vespolate (Novara)

Il secondo intervento ha invece interessato una porzione di villa bifamiliare, a Palestro (Pavia), con tipologia classica in travi e pilastri, anni ‘60/’70, abitato da maggio 2017. In questo caso visto la tipologia muraria esistente, formata da un doppio tavolato da 8 cm con camera d’aria interna da 30 cm, si è intervenuto senza l’uso del classico sistema a cappotto. Le nuove murature sono state realizzate, previa demolizione di quelle esistenti con la posa di un blocco rettificato in cemento cellulare da 48 cm. Il solaio verso i locali freddi e verso il sottotetto con rispettivamente 20 e 24 cm di isolante in PUR.

Ristrutturazione passivhaus una porzione di villa bifamiliare, a Palestro (Pavia)
Il secondo intervento di riqualificazione del costruito secondo lo standard Passivhaus ha interessato una porzione di villa bifamiliare, a Palestro (Pavia)

L’ultimo intervento riguarda un edificio monofamiliare, a Cuggiono (Milano), classico edificio anni ’50/’60, con struttura in mattone pieno portante, rivisitato completamente a livello architettonico, abitato da dicembre 2017, che ha raggiunto il brillante risultato di Blower Door Test, di 0.17. Anche per questo edificio si è eseguita una ristrutturazione integrale, con spessori e materiali simili a quelli indicati nel primo intervento.

Passivhaus a Cuggiono
Un edificio esistente “trasformato” in Passivhaus a Cuggiono nel milanese

Per approfondire

Ristrutturazioni con standard Passivhaus

Progettazione Tecniche & MaterialiL’opera è interamente dedicata alle ristrutturazioni di edifici esistenti mediante l’impiego dello standard Passivhaus. Tramite questo libro il lettore potrà comprendere in maniera esaustiva come sia possibile trasformare un involucro edilizio, caratterizzato da performance mediocri, in un manufatto ad alta o altissima efficienza energetica. Sono presentati e illustrati approfonditamente tre casi pratici, certificati o in corso di certificazione, seguiti dall’Autore. Ognuno di essi viene analizzato nel dettaglio: dalle caratteristiche di partenza alle modalità di intervento, il tutto corredato da un apparato iconografico ricchissimo di schemi di progetto, foto di cantiere, dettagli costruttivi commentati e spiegati punto per punto, comprese le prestazioni energetiche di partenza e quelle, elevatissime, finali dopo gli interventi di ristrutturazione. Viene inoltre trattata la parte economica comprendente i costi sostenuti per gli interventi illustrati e per la successiva gestione e manutenzione.Le soluzioni proposte sono perfettamente attuabili, anche grazie alla sempre più massiccia diffusione di strumenti di progettazione, procedure e prodotti idonei al recupero oltreché alle nuove costruzioni. Oltre all’abbattimento dei consumi, infatti, negli edifici ristrutturati seguendo lo standard Passivhaus aumentano il comfort abitativo, la salubrità dell’ambiente e la vita utile dell’immobile. A completamento di quest’opera si aggiungono preziose indicazioni di “vita vissuta” da parte degli utenti che abitano queste costruzioni, raccolte e documentate dall’Autore. Roberto Viazzo, ingegnere edile libero professionista, dal 2008 Consulente Energetico CasaClima e dal 2012 Passivhaus Designer (Passivhaus Instituts of Darmstadt – Germany), titolare dello Studio RV Consulting + Design specializzato nel settore della consulenza e progettazione di edifici passivi (secondo il protocollo del Passivhaus Institut of Darmstadt), ad altissima efficienza energetica (secondo il protocollo CasaClima di Bolzano), Energy Plus, N-ZEB e Edifici a basso consumo energetico. Volumi collegati:F. Nesi, PASSIVHAUS, 1° ed. 2017A. Mezzina, Procedure per le ristrutturazioni edilizie residenziali, 1° ed. 2018

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