(articolo a cura di Cristian Setti) Nel corso della mia carriera, prima scolastica e poi lavorativa, mi sono reso conto che i cedimenti del terreno e delle fondazioni sono in qualche modo sempre legati all’acqua. L’esperienza ci insegna che la mancanza di acqua (essiccamento e abbassamento delle falde) oppure la presenza di troppa acqua (dilavamento e rammollimento dei terreni) in funzione delle condizioni geotecniche in essere, è quasi sempre la prima causa di dissesto.
In questo caso parliamo di una consistente e duratura perdita d’acqua dalla rete fognaria del Comune sita a monte dell’edificio oggetto dell’intervento. Questa situazione, negli anni, ha determinato il cedimento vistoso di un’angolata con conseguente inagibilità dell’edificio.
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Indice
Tipo di dissesto
Si tratta di un fabbricato in cui il cedimento differenziale dell’angolata ha determinato significative crepe a 45° nelle murature portanti. La struttura di cui parliamo oggi è costruita totalmente in muratura, costituita da 2 piani fuori terra, sprovvista di fondazioni in cemento armato. Nonostante i carichi non siano elevati, una significativa perdita d’acqua a monte, proveniente dalla rete fognaria pubblica, ha determinato un dissesto molto importante, pregiudicando la sicurezza della casa.
L’acqua, nel corso di diversi anni, ha infatti rammollito i terreni e dilavato la frazione più fine, determinando un progressivo cedimento delle fondazioni e la conseguente inagibilità del fabbricato. Il cedimento delle fondamenta ha costretto i proprietari a intervenire con la realizzazione di fondazioni profonde per arrestare il cedimento e procedere con i necessari ripristini.

Consolidamento fondazioni con i micropali pressoinfissi
I Tecnici del Committente hanno preso in considerazione tutte le possibili tecniche di consolidamento delle fondazioni, optando però fin da subito per le fondazioni profonde. Infatti in situazioni precarie come quella descritta i micropali rappresentano certamente la soluzione più idonea e definitiva nel tempo. Tra le metodologie prese in esame, l’Ingegner Balducci si è orientato sui Pali Precaricati di SYStab.
L’intervento si è svolto secondo le seguenti fasi operative:
- scavo per la costruzione del nuovo cordolo in c.a. collegato alle murature esistenti;
- messa in opera dei tubi camicia all’interno del cordolo stesso;
- getto del nuovo cordolo in cemento armato;
- attesa della maturazione getto (circa 4 settimane);
- infissione dei micropali con monitoraggio continuo delle pressioni di installazione, fino al raggiungimento delle portate/profondità di progetto;
- prove di carico secondo normativa per il collaudo della micropalificazione;
- precarico di ogni micropalo con pressioni superiori a quelle di esercizio e sollevamento (qualora la struttura lo renda possibile e ne abbia necessità, come in questo caso);
- fissaggio finale dei micropali al collare sommitale dei tubi camicia;
- rinterro e conseguente ripristino delle pavimentazioni esterne.

Vantaggi del consolidamento fondale con pali precaricati
Il consolidamento delle fondazioni con micropali precaricati ha permesso di stabilizzare definitivamente l’angolo della casa ridando la necessaria sicurezza e permettendo il ripristino delle crepe nei muri. La tecnica attiva in questo caso ha consentito anche di ridurre l’entità delle crepe.
Inoltre questa tecnica ha molti vantaggi, che la caratterizzano rispetto alle tradizionali tecniche:
- rispetto alle metodologie classiche permette tempi di esecuzione molto rapidi;
- non produce materiale di risulta di alcun tipo;
- non vengono usati normalmente né fanghi né acqua (cantiere asciutto, idoneo anche in ambienti stretti e interni);
- nessuna vibrazione pericolosa per le sovrastrutture;
- la portata di ogni singolo palo viene testata in corso d’opera;
- precarico per l’annullamento dei cedimenti primari per tutti i pali;
- possibilità di sollevamenti e recupero della planarità se la struttura lo consente e ne ha necessità.


L’opera completa, per quanto riguarda la fase di infissione dei pali di fondazione, è durata 2 giorni ed ha consentito l’infissione di 5 micropali di diametro 114 mm e lunghezza media di 6 metri, con fissaggio definitivo dei pali ai tubi camicia.
La tecnologia impiegata ha consentito di operare velocemente, con disagi minimi e senza produrre sollecitazioni dannose per la struttura abitata, ma anzi recuperando parte del cedimento e riducendo l’entità delle crepe sui muri.
Per ulteriori informazioni sulla tecnologia
systab.it
L’autore dell’articolo, Cristian Setti, si è laureato nel 1999 in Scienze Geologiche presso l’Università degli Studi di Ferrara. Per 15 anni è stato Direttore Commerciale presso primaria Impresa Edile operante nel consolidamento delle fondazioni, e dal 2015 è socio e Direttore Commerciale di SYSTAB SRL, azienda specializzata nel consolidamento di terreni e fondazioni con tecniche a bassa invasività.
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