La lista di conformità INL rappresenta uno strumento di trasparenza e di incentivazione per le aziende che dimostrano un’attenzione scrupolosa alle normative in materia di lavoro, inclusa la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Questo meccanismo, gestito dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), mira a riconoscere e valorizzare le imprese che si adoperano attivamente per rispettare le leggi italiane ed europee sul lavoro.
La novità è contenuta nel Decreto PNRR, D.L. 2 marzo 2024 n. 19, pubblicato in GU n. 52 del 2 marzo 2024 e in vigore dallo stesso giorno.
Attraverso questo meccanismo, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro non solo premia le aziende che si distinguono per le loro buone pratiche, ma stimola anche un miglioramento continuo. Tuttavia resta ancora da chiarire qualche aspetto, così come evidenziato da FP CGIL.
Vediamo meglio nel dettaglio chi viene iscritto alla lista di conformità INL e quali sono i benefici.
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Indice
Requisiti per essere in lista di conformità INL
All’esito di accertamenti ispettivi che non evidenziano violazioni o irregolarità, l’INL rilascia un attestato di conformità e, previo assenso del datore di lavoro, lo iscrive in un apposito elenco elettronico denominato lista di conformità INL. Questo elenco è liberamente consultabile attraverso il sito istituzionale dell’INL, offrendo così una visibilità pubblica alle imprese che dimostrano di operare in piena legalità e di impegnarsi per la sicurezza e il benessere dei propri dipendenti.
L’iscrizione in questa lista si basa sul rispetto delle normative europee sulla privacy, in particolare nel regolamento (UE) 2016/679, noto come GDPR.
I benefici per chi è in lista di conformità INL
Una volta ottenuto l’attestato di conformità e l’iscrizione nella lista, i datori di lavoro beneficiano di un importante vantaggio: per un periodo di dodici mesi dalla data di iscrizione, non sono soggetti ad ulteriori verifiche da parte dell’INL sulle materie già esaminate.
Questo periodo di immunità non esclude però la possibilità di controlli in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché interventi su richiesta o indagini disposte dalla Procura della Repubblica.
In altre parole, mentre l’azienda gode di un riconoscimento per la sua conformità, rimane comunque sotto la vigilanza dell’INL per quanto riguarda aspetti cruciali della tutela dei lavoratori.
Quando si rischia la cancellazione
Se, tuttavia, dovessero emergere violazioni o irregolarità attraverso prove acquisite successivamente, l’INL ha il dovere di procedere alla cancellazione del datore di lavoro dalla lista di conformità INL.
I dubbi sollevati da FP CGIL
FP CGIL ritiene essenziali alcuni chiarimenti: “la norma riferisce l’iscrizione ai datori di lavoro. Cosa si intende per “datore di lavoro”, la persona fisica o l’impresa? Questo aspetto rileva perché se, ad esempio, si facesse riferimento alla persona fisica, questa potrebbe essere titolare di più imprese. Ciò che auspichiamo è che ci si riferisca all’impresa, magari limitandosi al luogo oggetto dell’attività ispettiva e non estendendola a tutte le unità operative.
Si introduce, infatti, un ulteriore adempimento a carico dell’Ente che, conclusa l’ispezione, dovrà anche rilasciare questo attestato al datore di lavoro e creare questa lista i cui effetti saranno (per fortuna) nulli, visto che l’azienda potrà comunque ricevere ispezioni da parte degli altri Enti e dallo stesso INL. Non è possibile e sarebbe incostituzionale trasformare questa lista in una sorta di lasciapassare per fare ciò che si vuole nei successivi dodici mesi”.
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