Il Piano Salva-Casa presentato, presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dal ministro Matteo Salvini, conterrà una serie di misure finalizzate alla regolarizzazione delle piccole difformità che interessano gli immobili italiani.
La presentazione del pacchetto di misure ha puntato i riflettori sulle condizioni del patrimonio immobiliare del nostro Paese e si è gridato anche allo “scandalo condono”.
Le motivazioni di una sanatoria Salva-Casa sono da ricercarsi, a detta del MIT, nella possibilità di regolarizzare le posizioni di piccoli proprietari immobiliari che non riescono a ristrutturare o vendere la propria casa a causa di difformità edilizie interne, di natura formale o che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento ma non sanabili oggi per via della doppia conformità.
Altro obiettivo, non secondario, è lo snellimento del lavoro degli uffici tecnici comunali, spesso oppressi dalle richieste di sanatorie.
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Il Testo Unico dell’Edilizia: attività edilizia e titoli abilitativi dei lavori
Il T.U.E. ha subito, negli anni, una serie di modifiche radicali. L’opera, abbinando il dovuto rigore ad un taglio operativo, permette di individuare, per ogni singolo articolo, la norma e la giurisprudenza vigente tempo per tempo. Ciò risulta particolarmente utile, per esempio, ove sia necessario verificare il rispetto delle norme vigenti in un dato arco temporale al fine di stabilire la regolarità del manufatto (elemento peraltro necessario per poter godere dei Superbonus fiscali). L’opera è indirizzata ai professionisti tecnici costretti a confrontarsi quotidianamente con norme di difficile interpretazione anche per gli esperti. Il manuale esamina dettagliatamente la prima parte del Testo Unico dell’edilizia (articoli 1-51) focalizzata sull’attività edilizia e sui titoli abilitativi e presenta una serie di peculiarità che la differenziano da lavori analoghi:- ogni articolo presenta il testo vigente e la versione storica, indicando la norma intervenuta;- gli articoli sono arricchiti da un commento e da oltre 2.000 riferimenti giurisprudenziali;- la giurisprudenza riporta: il riferimento (organo giudicante, Sezione, data e numero), un titolo per orientare il lettore e la massima. Il testo del codice è aggiornato con oltre 35 provvedimenti legislativi a partire dalla legge Lunardi fino al decreto Semplificazioni. In appendice sono presenti le c.d. definizioni standardizzate e il quadro dei principali lavori edilizi secondo la riforma Madia. Donato Palombellasi è laureato in Giurisprudenza (laurea quadriennale) con il massimo dei voti e plauso della commissione, discutendo una tesi in Diritto amministrativo. Ha un Master per Giuristi d’Impresa ottenuto presso l’Università di Bologna con specializzazione in opere pubbliche; successivamente ha seguito numerosi corsi specialistici su temi giuridici, economici e finanziari. Ha acquisito esperienza ultra trentennale nel Diritto immobiliare, prima all’interno di studi professionali e poi in aziende operanti nel settore edile-immobiliare. Collaboratore storico di numerose testate specialistiche di rilevanza nazionale, partecipa al comitato scientifico di alcune riviste giuridiche. È autore di numerose opere in materia di Edilizia, Urbanistica, Tutela del consumatore in ambito immobiliare, Contrattualistica immobiliare e Condominio presenti presso le principali biblioteche universitarie e dei Consigli regionali.
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Indice
Quanti sono gli immobili soggetti a difformità?
La risposta non è affatto facile e contrariamente a quanto dichiarato nel comunicato diffuso dal MIT, il dato ,attribuito ad una ricerca del Centro Studi CNI, secondo il quale l’80% del patrimonio immobiliare italiano sarebbe “affetto” da piccole difformità o irregolarità strutturali, non è corretto. Difatti la percentuale citata è stata erroneamente contestualizzata.
Vediamo di seguito quali sono le dichiarazioni rilasciate da Remo Giulio Vaudano, vicepresidente vicario del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, ai microfoni di Rai Radio 1 che ha chiarito l’origine del dato finito in una “tempesta mediatica” e oggetto di malinteso.
Il tema è stato analizzato anche da pagellapolitica.it dove Carlo Canepa spiega perché “non ci sono prove che l’80 per cento delle case abbia irregolarità edilizie”.
Il chiarimento dal CNI
Il vicepresidente vicario del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, ha chiarito che c’è stato un malinteso relativamente al dato diffuso dalla nota MIT, dove si legge che le piccole difformità o le irregolarità strutturali interessano quasi l’80% del patrimonio immobiliare italiano.
L’Ing. Vaudano ai microfoni di Rai Radio 1 ha spiegato che il dato è il risultato di uno studio elaborato dal Centro Studi CNI nel 2021 ed è frutto di un questionario sottoposto a circa 5 mila iscritti all’albo e che all’epoca si occupavano di Superbonus. L’obiettivo dello studio era quello di fornire un quadro della situazione circa lo stato degli immobili.
I risultati ottenuti si riferiscono pertanto ad un campione limitato di abitazioni analizzate in uno specifico contesto e periodo temporale limitato e mal generalizzato in occasione della presentazione del nuovo Piano Salva-Casa.
Quanto e come il Piano Salva-Casa impatterà?
In conclusione la citazione del dato potremmo dire essere stata inappropriata, in quanto la percentuale fornita dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri non restituisce affatto un quadro esaustivo della situazione reale.
Data la complessità della questione, non esistono al momento dati aggiornati e affidabili che determinino la percentuale esatta di immobili che presentano piccole difformità o irregolarità strutturali pertanto è difficile stimare quanto e come la misura impatterà.
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