Eternit, 16 anni per De Cartier e Schmidheiny

Si è concluso pochi minuti fa, con la lettura della sentenza, il processo Eternit. Sono stati condannati a 16 anni il magnate svizzero Stephan Schmidheiny, 65 anni, e il barone belga Louis De Cartier De Marchienne, 91 anni con l’interdizione dai pubblici uffici e numerosi risarcimenti.

I due alti dirigenti della multinazionale sono stati condannati per i reati commessi dal 1999 negli stabilimenti Eternit di Casale Monferrato e Cavagnolo, mentre sono caduti in prescrizione, tutti i reati precedenti al 13 agosto di quell’anno, come quelli contestati negli stabilimenti di Bagnoli (Napoli) e Rubiera (Reggio Emilia).

I giudici hanno condannato inoltre l’azienda al risarcimento di 100mila euro per Cgil, Cisl Piemonte e Torino, Feneal, Uil Reg, Uil Alessandria, Ass. Esposti Amianto, 70mila euro per Wwf e Medicina Democratica, 4 milioni per il Comune di Cavagnolo, oltre a una provvisionale all’Inail di 15 milioni.

A ciascuno dei parenti delle vittime costituitisi parte civile andranno 30mila euro. In tutto per i familiari si dovrebbe arrivare a 120 milioni.

Venticinque milioni di euro andranno al Comune di Casale Monferrato che nelle scorse settimane  ha rifiutato l’offerta, dopo qualche tentennamento,   avanzata dall’imputato svizzero di un risarcimento di 18 milioni di euro con l’impegno a ritirare la costituzione di parte civile.

 

Redazione Tecnica

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