Edilizia scolastica, è ufficiale l’arrivo di risorse aggiuntive che vengono collocate sul canale dei mutui. Questa una delle “headlines” che caratterizzano il testo (a questo punto definitivo, a meno di colpi di scena) del grande piano di riforma della scuola, osservato dallo specifico angolo visuale del tema dell’edilizia.
Il testo definitivo della riforma della scuola è stato approvato al Senato alla fine della scorsa settimana (con ricorso alla fiducia): al suo interno sono state recuperate ulteriori risorse per nuove costruzioni e interventi di manutenzione in materia di edilizia scolastica.
Nuove risorse grazie ai mutui BEI
Ma come vengono integrate le nuove risorse? Il meccanismo idoneo a implementare ciò è quello dei mutui BEI, pagati dallo Stato e gestiti da Cdp con le Regioni. La dotazione si eleva ora in maniera significativa: l’impegno statale per ripagare i mutui trentennali con la BEI trasla da 40 milioni l’anno a 54 milioni l’anno in totale. L’impegno aggiuntivo per lo Stato partirà dal prossimo anno: l’annualità 2015 resta a 40 milioni mentre a partire dal 2016 si sale a 50 milioni l’anno.
Complessivamente, il Ministero dell’Istruzione stima in 200 milioni di euro l’impegno aggiuntivo creato grazie al meccanismo dei mutui BEI (mentre è più ottimista l’ANCE, il cui Centro studi calcola che queste misure possano spalancare le porte a risorse superiori ai 300 milioni di euro).
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Le conferme
Vengono inoltre confermate nel testo di riforma le due misure previste sin dal primo giorno nel nucleo programmatico della “Buona Scuola” varato dal Governo lo scorso marzo, a cui il passaggio parlamentare ha introdotto migliorie non sostanziali.
– Da una parte il concorso per selezionare i progetti di scuole innovative tramite i fondi INAIL (fino a 300 milioni), che prevede scadenze attuative dopo l’entrata in vigore della legge di conversione.
– Dall’altro lato vengono confermati i 40 milioni di euro per il 2015 volti a finanziare gli interventi di messa in sicurezza delle scuole: tali interventi potranno essere cofinanziati dagli enti locali proprietari. Le risorse potranno anche arrivare da fondi non spesi per vecchi programmi di edilizia scolastica e recuperati dalle regioni.
Per un approfondimento in materia leggi anche l’articolo DDL La Buona Scuola: 40 mln di euro da investire nella sicurezza dell’edilizia scolastica.
L’Osservatorio edilizia scolastica
Mediante una modifica introdotta all’interno del maxi-emendamento presentato in Senato, il Governo ha fatto una parziale marcia indietro sulla partecipazione delle associazioni civiche all’Osservatorio dell’edilizia scolastica (ovverosia l’organo con compiti di indirizzo e di programmazione degli interventi). Nel maxi-emendamento si legge: “È consentita, su specifiche tematiche, la partecipazione delle organizzazioni civiche aventi competenza ed esperienza comprovate sulla base di criteri oggettivi e predefiniti”. Di fatto il testo attenua notevolmente la precedente versione votata alla Camera la quale conferiva maggiore dignità e maggiore rilievo alle associazioni civiche, includendole tra i componenti stabili dell’Osservatorio.
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