Ancora in salita il cammino per la ripresa nel settore delle costruzioni. A confermare il quadro critico del mercato è l’ANCE che ha analizzato gli indicatori economici relativi al secondo trimestre 2012. Nel periodo aprile-giugno si è mantenuta la situazione di recessione con una diminuzione del PIL del 2,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dopo la flessione dell’1,5% del primo trimestre. Complessivamente nei primi sei mesi dell’anno in corso l’economia italiana registra un calo del 2,1%.
Su questo risultato continuano a pesare il peggioramento dei consumi e degli investimenti fissi. Solo le esportazioni registrano un risultato positivo (+1,4% rispetto al secondo trimestre 2011) sebbene ad un ritmo più contenuti rispetto ai trimestri precedenti.
In questo contesto, scrive la Direzione Affari Economici e centro Studi dell’ANCE, il settore delle costruzioni continua a segnare risultati fortemente negativi.
Gli investimenti in costruzioni, secondo i dati dell’Istat, nel secondo trimestre di quest’anno segnano una diminuzione del 6,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-6,3% è anche il risultato del primo semestre 2012 nei confronti del primo semestre 2011).
Il consuntivo del primo semestre 2012 è, quindi, in linea con la stima formulata dall’Ance nel giugno scorso che indica una riduzione dei livelli produttivi del settore del 6% nell’anno 2012 nel confronto con l’anno precedente.
In cinque anni, dal 2008 al 2012, il settore delle costruzioni avrà perso più di un quarto (-25,8%) degli investimenti, riportandosi ai livelli della metà degli anni ‘70. Soffrono tutti i comparti, a partire dalla produzione di nuove abitazioni, che nel quinquennio avrà perso il 44,4%, l’edilizia non residenziale privata, con una diminuzione del 27,9%, e i lavori pubblici, che registrano una caduta del 37,5%. In questo comparto la contrazione è iniziata nel 2005 e complessivamente la flessione raggiunge il 44,7%.
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