Per la Banca d’Italia, un aumento di temperatura di +1,5°C comporterebbe un rallentamento del PIL tra il 2,8 e il 9,5 per cento al 2100.
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A subire gli effetti negativi del caldo sono i settori: dell’agricoltura, dell’industria e dei servizi. Ma è anche il settore edile a dover fare i conti con le alte temperature che compromettono il regolare svolgimento delle attività edilizie.
Per far fronte a tale problematica, governo e parti sociali si sono incontrati con l’intento di strutturare norme per l’accesso alla CIGO (cassa ordinaria) per eventi estremi in edilizia. Vediamo di seguito quali sono state le dichiarazioni del ministro e quali sono le azioni in previsione.
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In arrivo un protocollo condiviso sui rischi da esposizione alte temperature
Dall’incontro tra governo, INL, INPS e INAIL e parti sociali è emersa la volontà di battezzare un “Protocollo condiviso per l’adozione di misure di contenimento dei rischi lavorativi da esposizione ad alte temperature negli ambienti di lavoro”.
La bozza del documento c’è, è stata annunciata da ansa.it che ne ha anticipato il contenuto. Nel testo viene riportato che il datore di lavoro sulla base dei rischi, interviene per “eliminare o ridurre l’esposizione diretta dei lavoratori alle alte temperature o percepite tali” prevedendo pause o attività in giorni o orari più freschi.
La bozza prevede inoltre che i datori di lavoro adottino “il protocollo per l’adeguamento degli attuali modelli organizzativi alle esigenze di contenimento dei rischi derivanti dall’esposizione ad alte temperature, nell’ottica di una piena tutela delle condizioni psicofisiche dei lavoratori, nonché per aumentare il livello di consapevolezza, responsabilità riguardo ai rischi delle alte temperature o percepite tali e di compliance normativa”.
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Cassa integrazione oraria causa caldo
La ministra del lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone, sul tema cassa integrazione oraria, ha dichiarato: “Siamo pronti con norme che possano consentire alle aziende edili di accedere alla cassa integrazione ordinaria per eventi oggettivamente non evitabili, senza che queste entrino nel computo delle settimane previste nell’ambito del biennio mobile”. Calderone ha poi presentato la possibilità di rendere strutturale la misura che eviterebbe il consumo di ore prevista a disposizione dei lavoratori.
Al momento la cassa integrazione è prevista con causale “eventi meteo” quando la temperatura supera i 35 gradi, ma tale limite potrebbe essere rivisto ed abbassato. Tuttavia, ricordiamo che anche temperature inferiori possono essere considerate idonee affinché venga riconosciuta l’integrazione salariale, difatti non solo le temperature registrate dai bollettini meteo ma anche a quelle “percepite” possono essere valide, tenuto conto della particolare tipologia di lavorazione in atto.
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