ANFIT: le proposte di revisione del Bonus Barriere 75% per salvare i serramenti

L’associazione chiede di reintegrare la sostituzione serramenti nel Bonus Barriere per contenere costi senza danni economici

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Il 28 dicembre 2023, il Governo ha approvato il decreto-legge Superbonus, che ha escluso serramenti ed infissi dal Bonus Barriere Architettoniche 75%. In risposta, il Presidente dell’Associazione Nazionale per la Tutela della Finestra Made in Italy (ANFIT), Marco Rossi, ha pubblicato una lettera aperta difendendo il comparto e chiedendo un confronto approfondito con le istituzioni.

Il Decreto n. 212 del 29 dicembre 2023 ha modificato l’art. 119-ter del DL34/2020, escludendo i serramenti dal Bonus Abbattimento Barriere Architettoniche al 75% e limitando l’incentivo ad ascensori, rampe, scale e piattaforme elevatrici. Inoltre, il Decreto Blocca cessioni (DL 16 febbraio 2023 n. 11) ha eliminato la possibilità di applicare sconti in fattura per Bonus ordinari, inclusi gli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche.

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La Circolare 17/E del 26 giugno 2023 dell’Agenzia delle Entrate aveva precedentemente chiarito l’applicabilità del Bonus Barriere anche ai serramenti, ma la recente modifica del decreto ha stravolto la situazione. ANFIT sostiene che il Made in Italy merita una maggiore tutela, poiché le precedenti eliminazioni di sconti e cessioni del credito dall’Ecobonus 50% hanno già colpito il settore.

Per l’Associazione, la decisione del governo minaccia la stabilità economica del settore dei serramenti, con conseguenze su posti di lavoro e investimenti. Il decreto ha alterato la pianificazione produttiva e finanziaria delle aziende del settore per il primo semestre del 2024, mettendo a rischio la sopravvivenza di molte imprese artigianali che contribuiscono integralmente all’erario pubblico italiano.

ANFIT sottolinea che i volumi aggiuntivi generati dai Bonus non sono significativi, e la limitazione dell’applicazione del Bonus ai serramenti ha un impatto negativo sulle aziende che si erano appena adattate a tali incentivi. La richiesta dell’associazione, durante la conversione del decreto Superbonus, è di reinserire gli interventi di sostituzione dei serramenti nell’ambito dei benefici del Bonus Barriere con sconto in fattura, evidenziando che ci sono alternative per contenere i crediti generati senza causare danni economici significativi al settore.

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Le proposte di ANFIT

Al contempo, possibili strumenti di contenimento dei volumi di credito potrebbero essere:

  1. l’applicazione del principio di competenza ai fini dell’invio delle comunicazioni dell’opzione sconto in fattura per bonus barriere;
  2. l’allungamento della detrazione a 10 anni;
  3. la riduzione dell’aliquota di detrazione dal 75% al 50%;
  4. l’obbligo di asseverazione tecnica da parte del professionista ingegnere o architetto abilitato.

In alternativa alla revisione sopra proposta, che porterebbe ad un bonus sostenibile per la durata originariamente prevista, andrebbe almeno consentita una fase transitoria, una sorta di scivolo che permetta alle imprese di applicare il Bonus con i requisiti previsti dalla vecchia normativa per ancora 6-9 mesi anziché fino alla naturale scadenza del 31 dicembre 2024. In questo modo si consentirebbe alle stesse imprese di recuperare gli investimenti appena sostenuti.

Le osservazioni di ANFIT

ANFIT poi precisa che con i dati alla mano e possibile fare le seguenti osservazioni: assumendo un volume di credito a 10 anni pari a 3 mld di euro nel 2024 emerge che le sole entrate determinate da IVA e IRES coprirebbero i costi per 10 anni nel caso di bonus 50%, 7 anni nel caso di bonus 75%.

Il cambiamento delle politiche sul Bonus per serramenti avrebbe impatti positivi, come maggiori entrate fiscali e minori spese sociali. Ad essere coinvolti sono 50 mila posatori, 40 mila rivenditori e numerosi produttori di legno, alluminio e PVC. Per ANFIT è urgente intervenire per correggere questa decisione del governo.

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Redazione Tecnica

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