Adeguamento sismico, Amatrice: l’analisi tecnica dell’ingegnere

Abbiamo intervistato l’Ing. Giuseppe Albano in merito alle conseguenze del terremoto del 24 agosto nel Centro Italia. Pochi giorni fa Albano ha scritto per noi “Terremoto Centro Italia: cosa fare per la sicurezza degli edifici e delle persone“, questa volta prende in analisi quello che si può fare in Italia per l’ adeguamento antisismico di case e strutture che invecchiano e per edifici storici che vanno curati, prendendo in considerazione anche il discorso delle competenze per questo tipo di interventi. L’intervista prosegue poi andando nel merito del terremoto di Amatrice: dal punto di vista tecnico, perchè ci sono stati i crolli? Cosa bisogna fare per prevenire? Cosa devono fare in particolare gli ingegneri esperti di antisismica? Lo scopo di tutto il discorso di Albano è arrivare a capire cosa manca per fare una buoina prevenzione del rischio sismico dei fabbricati. Vediamo allora come ci arriva.

Cosa pensa in questo momento relativamente al terremoto di Amatrice?
Sono qui ancora a cercare di capire cosa provo davanti ad immagini di dolore di mamme, padri, fratelli che hanno perduto qualcuno nel terremoto di Amatrice… È possibile che non abbiamo imparato niente dai terremoti del Friuli, dell’Irpinia, dell’Aquila, di San Giuliano, dell’Emilia?
Possibile che nulla è stato fatto sulla Prevenzione Antisismica?
Possibile che l’accademia italiana che vanta luminari in tutto il mondo non è riuscita ad indirizzare nessun governo alla prevenzione obbligatoria?
Possibile che in Governo si provvede a tutto (immigrati, clandestini, mafiosi, carcerati, magistrati, ambiente, energetica…) tranne che al disastro provocato, e provocabile, dai terremoti??
Lei, io, cosa possiamo fare?

Potremmo fare qualcosa?
Ho scritto molto sul tema di antisismica, 32 pubblicazioni, tra nuovi titoli (20), nuove edizioni (3), e-book (6) e ristampe particolari (3) che non hanno cambiato niente e, probabilmente, nessuno. Il mio maestro mi ha spesso detto che nulla abbiamo imparato sin dal terremoto del Friuli del 1976. L’analisi dei dissesti del terremoto di Amatrice è identica a quella de L’Aquila, dell’Irpinia sino ad arrivare al Friuli.
Non è stato mai affrontato il tema della Vulnerabilità Sismica. Io credo che serva semplicemente inculcare consapevolezza popolare del problema terremoti. 

Cosa intende in particolare con Consapevolezza?
Quando abbiamo mal di denti vado dal dentista?
Quando ho dolori al petto vado dal cardiologo?
Quando devo comprar casa vado dal notaio?

La risposta è sempre positiva…
Bene. Se vive in una casa che è stata costruita da oltre 50 anni, deve correre a chiedere un parere al suo medico ingegnere! Deve essere sicuro dello stato di “salute” del suo fabbricato, dell’appartamento in cui vive con i suoi bambini, con le persone che ama!

 

Mi sta dicendo che le strutture invecchiano?
È esattamente quello che sto sostenendo. Tutte le strutture tendono ad affievolire le caratteristiche meccaniche nel corso degli anni. Nella mia pratica professionale non è mai successo che strutture, anche in cemento armato, abbiano presentato, sotto prove di carotaggio o distruttive, resistenze almeno uguali a quelle del periodo di costruzione. Questo concetto è molto importante. Gli americani lo hanno fatto proprio, infatti tendono spesso e volentieri ad abbattere fabbricati vetusti.

Mi scusi, ma il nostro patrimonio edilizio è antico, storico…
Mi aspettavo questa sua puntualizzazione. Certamente, il nostro Paese è uno dei più importanti al mondo per quanto concerne la storicità delle costruzioni. Motivo, fondamentale, per cui è necessario sottoporle a controlli continui, a diagnosticare eventuali carenze e, se del caso, a “curare” le problematiche rilevate. Un fabbricato del 1600 o del 1800 ha subito, durante la sua esistenza, una innumerevole quantità di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Spesso tali opere sono state eseguite senza nessun criterio di ingegneria antisismica. È, anche ai giorni nostri, da professionalità diverse dall’ingegnere strutturista o esperto in anti-sismica.

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Quindi mi sembra di capire che non basta essere ingegnere per poter procedere a progettazione di miglioramento o adeguamento sismico?
Qui si apre un mondo di opinioni, spesso contrastate ed avverse. Come in medicina ci sono tante specializzazioni, anche in ingegneria vale la stessa cosa!
Chiediamo al nostro tecnico di fiducia se è specializzato in antisismica?
Cosa significa specializzazione?
Paragoniamo il nostro tecnico al comparto medico… Un oculista non la guarderà e non si esprimerà mai sulla sua prostata!
Un esperto di anti-sismica è colui il quale non si esprimerà mai sull’architettura di un edificio!! Non le parlerà mai di catasto, di idraulica, di impianti, di elettrica, di aerogeneratori, di aerei, di navi… Un esperto è autorevole, è credibile e può dimostrare la sua professionalità.

Basta andare su Google e digitare un nome e cognome.

Non è possibile improvvisarsi strutturista. Se non è stato affrontato un difficilissimo e tortuosissimo percorso di formazione che inizia, badi bene, con la fine della Laurea in Ingegneria Civile ad indirizzo Strutture. In Italia non credo che esistono tanti studi professionali o società di ingegneria che si occupano SOLO e SOLTANTO di strutture, di progettazione strutturale, di verifica della vulnerabilità sismica e di recupero strutturale. Potrà trovare il “tipo” o la società che fanno ANCHE strutturale.

Per continuare con il paragone del campo medico. Sarebbe come se il suo Oculista, di tanto in tanto, fa anche qualche visita come Ginecologo.

Com’è possibile questo? Mi scusi, ma non riesco a capire bene cosa vuole dire. La legge italiana a tal proposito cosa dice? Non credo che possa permettere a chi non ha le capacità e un bagaglio culturale e professionale adatto di procedere a complesse progettazioni di adeguamento sismico?
Sono molto dispiaciuto per averle dato una bruttissima notizia, ma è esattamente come le ho fatto capire. In Italia, e le parlo di chi come me è “vecchio ordinamento”, un ingegnere che ha superato l’esame di abilitazione statale può operare in ogni settore ingegneristico: civile, edile, ambientale, industriale, ferroviario, aereo, aereospaziale, elettrotecnico, elettrico, meccanico … Anzi, le dirò di più, anche un architetto può presentare pratica di miglioramento e adeguamento sismico presso le strutture dell’ex Genio Civile! Non sono informato sui nuovi laureati e su cosa possono o non possono fare.

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Lei cosa pensa dei centri storici del nostro Paese? Da un punto di vista anti-sismico, s’intende!
Quando un amico mi chiese un consiglio tecnico sul grande affare della sua vita, acquistare uno studio in pieno centro in fabbricato di pietra fatiscente, gli dissi che io non lo avrei comprato mai, nemmeno per metà del suo prezzo affare!!

È finita che abbiamo speso il doppio per renderlo un pochino migliore dal punto di vista sismico…
Tutti i centri storici del nostro meraviglioso Stivale sono nelle stesse condizioni di L’Aquila, di Onna, di Paganica, di San Giuliano, di Amatrice, di Accumoli e di Pescara del Tronto.
L’Italia ha un patrimonio edilizio che per l’80% andrebbe adeguato sismicamente per due motivi: è vetusto e si trova in area altamente sismica.

Con questo non voglio lasciar intendere che occorrerebbe abbattere i palazzi storici. Voglio soltanto dire che è necessario procedere a profonda Prevenzione Sismica del patrimonio immobiliare. Con Prevenzione Sismica intendo semplicemente stabilire in maniera univoca la Capacità Sismica di ogni fabbricato che abbia superato il 50° anno di età.

Tutela del patrimonio architettonico

La circolare del 30/4/2015, n. 15 riporta “Disposizioni in materia di tutela del patrimonio architettonico e mitigazione del rischio sismico” ed ha il dichiarato scopo di “sensibilizzare” tutte le figure che hanno influenza sulla gestione del patrimonio culturale, indirizzando ad “un percorso culturale prima che tecnico”, in cui tale disposto si inserisce.L’Italia, come noto, possiede un patrimonio vasto e diffuso di immobili di notevole valore storico-culturale, forse il maggiore a livello mondiale, che già solo per tali motivi deve essere tutelato e conservato in maniera efficiente.A parte tale aspetto, esso, può rappresentare, in una nazione così ricca di valenze culturali, un’importante sorgente di introiti e di sviluppo economico e sociale.Pertanto, la presa di coscienza e la gestione della problematica sismica, in un territorio che è stato di recente indicato come uno dei più critici a livello mondiale, assume un attuale ed urgente significato. Le disposizioni della circolare n. 15/2015 stigmatizzano tali aspetti, raccogliendoli sotto la forma di quadro sintetico-tabellare (l’Allegato 1 della circolare), guidando il tecnico verso le caratteristiche e le potenziali carenze in ottica sismica degli immobili, pubblici e privati, oggetto di tutela. L’Allegato individua due classi di intervento (manutenzione straordinaria e miglioramento sismico) che spesso ricorrono nella pratica, e che sono state indicate come potenziale fonte di inesatte valutazioni rispetto alle azioni sismiche. L’Allegato 1 è quindi un interessante punto di partenza per approfondire le tematiche ad esso correlate e allargare il quadro di conoscenza, spesso anche molto specialistica, che esso stesso sottende. Il presente lavoro è volto a inquadrare gli aspetti inerenti tutela e rischio sismico negli edifici storici, illustrando e specificando i principi cardine al fine di rendere più agevole, e più consapevole, la compilazione dei vari campi, col fine di ottenere le giuste informazioni di ritorno a livello governativo. Il testo, di lettura agile, è indirizzato a coloro che devono familiarizzare con la specificità del patrimonio culturale, siano essi professionisti incaricati della progettazione che del controllo e gestione di tali fasi. Nicola Mordà, Ingegnere civile strutturista, si occupa di problematiche sismiche e diagnostica con riferimento alle costruzioni storiche. Paola Boati Architetto, laureata in Restauro e Valorizzazione nel 2006. Da dieci anni svolge l’attività professionale occupandosi di progettazione sostenibile, ristrutturazioni e restauri, interior design, riqualificazione energetica e facility management.

N. Mordà, P. Boati | 2015 Maggioli Editore

5.93 €  5.04 €

 

Cosa intende per Capacità Sismica?
La normativa italiana, il Decreto Ministro Infrastrutture 14.01.2008, Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni, seppur derivante da un cattivo “copia” e peggiore “incolla” degli Eurocodici, è molto minuziosa e precisa in termini di azioni sismiche. In pratica, per ogni comune italiano è previsto un Sisma di progetto. Voglio dire che ogni paese in Italia attende, a livello probabilistico, un determinato terremoto in un determinato periodo di ritorno. La Capacità Sismica (CS) non è altro che la capacità del fabbricato in oggetto di resistere al terremoto atteso. Il rapporto tra la CS e la Domanda Sismica deve essere sempre positivo.

Nel caso di Amatrice potrebbe darci qualche dato?
Per il caso in esame l’accelerazione orizzontale massima di picco al suolo prevista dalle Norme considerando un edificio di Classe 2 (Civile Abitazione) allo Stato Limite di salvaguardia della Vita è pari a

Ag/g = 0.259

mentre allo Stato Limite di Collasso è pari a

Ag/g = 0.332

La nota formula di Como-Lanni prevede la possibilità di definire in via approssimativa la magnitudo. Essa varia da 4.60 a 6.51. Questo significa che già nelle NTC08 è prevista per l’area dell’ultimo sisma una Magnitudo abbastanza importante generante quanto da questi giorni.

In definitiva i fabbricati dovevano essere in grado di resistere ad una Accelerazione di Picco al Suolo PGA = 0.259g (g è l’accelerazione di gravità). Se questo non è avvenuto vuol dire che essi avevano bisogno di urgenti lavori di adeguamento sismico al fine di aumentare la Capacità Sismica e superare la Domanda Sismica.

Perché ci sono stati tanti crolli, secondo lei?
Dare delle motivazioni potrebbe essere sbagliato qualora se non c’è un’attenta valutazione del Laboratorio Terremoto formatosi. Da una visione attenta delle foto riscontrabili in internet si potrebbero fare delle supposizioni. Tutti i fabbricati collassati presentavano molti problemi di natura costruttiva. Molti erano in pietra locale. Le strutture in pietra non hanno alcuna resistenza né a trazione né a taglio e pochissima resistenza a presso flessione fuori piano. Moltissime erano vetuste ed altre presentavano sopraelevazioni in conglomerato cementizio armato molto rigide che hanno generato, durante il sisma, azione di frusta causante ribaltamento delle murature sottostanti portanti.

Cosa si potrebbe fare a livello di Prevenzione?
In Turchia, il governo ha previsto in 20 anni l’adeguamento sismico di tutto il patrimonio edilizio. Molti potrebbero sostenere l’impossibile attuazione di tale drastica soluzione. Altri potrebbero credere nei rigidissimi vincoli posti dalla Sovraintendenza. Tutto ciò esula dalla realtà.

Come spesso uso dire, con le Strutture è possibile raggiungere ogni grado di sicurezza e per qualunque tipologia costruttiva. Basta volerlo (da parte dello Stato) e saperlo fare (ad opera di strutturisti esperti).
Collaboro con diverse Sovraintendenze e posso accertare miglioramenti sismici di Chiese e Castelli…

Però, a parte le metodologie attuative di lavori di miglioramento o adeguamento sismico, mi preme sottolineare due semplici concetti. Il primo è legato alla diffusione della consapevolezza della vulnerabilità sismica del patrimonio edilizio italiano. Il secondo è la necessità di istituire, secondo il mio parere, un Albo Speciale Ministeriale di ingegneri con specializzazione in Antisismica ed esperienza comprovata solo e soltanto da autorevolezza e credibilità dimostrabile con la libera professione e non con corsi o videocorsi che non farebbero altro da alimentazione a processi a mero scopo di lucro a discapito della regina di tutte le ingegnerie (forse). Inoltre, a mio avviso, sarebbe auspicabile la pubblicazione di un prezzario ufficiale fisso e non derogabile a cui tutti gli iscritti devono sottoporsi. In ingegneria antisismica non è possibile fare la corsa al massimo ribasso. È necessario sempre esprimere la massima professionalità senza minimamente pensare alla parcella. Noi strutturisti abbiamo una responsabilità enorme. Responsabilità che vengono fuori, purtroppo, in casi di crolli.

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Quale manovra si aspetta dall’attuale governo?
Sono molto fiducioso nella speranza di cambiamento. Mi aspetto un Decreto Ministeriale che getti le basi alla Prevenzione Sismica attraverso la definizione, per ogni fabbricato esistente in Italia con più di 50 anni di età, della obbligatorietà della determinazione della Capacità Sismica. Tale capacità sismica dovrà essere posta a vista immediatamente attigua al numero civico di ogni fabbricato. Chiunque entri in un edificio pubblico o privato deve immediatamente sapere se mettere a rischio la propria vita e soprattutto la vita delle persone che ama.

Non possiamo considerarci un Paese all’avanguardia mondiale se non diamo a tutti la consapevolezza di scegliere se risiedere o pranzare in un determinato posto e lasciare la vita al caso.

Quanto tempo occorrerebbe per attuare una Prevenzione Sismica su tutto il territorio italiano?
Esattamente quello che ha impiegato la Classificazione Energetica. Ogni nuovo fabbricato o vecchio fabbricato o porzione di esso, sottoposto a lavori di manutenzione ordinaria o straordinaria, sottoposto a cambio di proprietà, a cambio di residenti, a successione ereditaria dovrà essere sottoposto a calcolazione antisismica al fine di individuare la Capacità Sismica dello stesso. Io non sto dicendo, badi bene, di obbligare tutti gli italiani a fare costosi lavori di adeguamento sismico! Non sarebbe costituzione. Sto soltanto dicendo che tutti i proprietari di fabbricati ed appartamenti, in primis lo Stato e le Regioni, i Comuni e le Province, le Chiese e le Confraternite, devono comunicare a tutti attraverso l’Etichetta di Capacità Sismica quanto è sicuro il fabbricato.

Con questo semplice decreto ministeriale lo Stato, quindi tutti i cittadini italiani, potrebbero anche risparmiare i costi della ricostruzione post sisma.

Cosa vorrebbe dire?
Il passo successivo all’apposizione dell’Etichetta di Capacità Sismica al di sotto del numero civico è semplicissimo. Il proprietario deve scegliere, ovviamente nel caso in cui la CS sia inferiore alla DS, se procedere alla progettazione dell’adeguamento sismico ad opera di tecnico iscritto nell’Albo Speciale di Ingegneria Antisismica oppure procedere a sottoscrive idonea polizza assicurativa di Responsabilità Civile verso Terzi.

Lo Stato dovrebbe comportarsi come un buon padre di famiglia. Deve dare tutti i mezzi ai propri figli al fine di rendere la vita migliore e mai imporre a tutti di pagare accise per il terremoto dell’Irpinia o per quello de L’Aquila o per quello di Amatrice. Le tasse eccessive distruggono la capacità lavorativa e la voglia di vivere.

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Gli ingegneri esperti di antisismica potrebbero da subito occuparsi di definire la Capacità Sismica oppure è necessario aspettare la pubblicazione di un nuovo Decreto Ministeriale?
Esistono tutti i mezzi necessari. Le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2008) sono già predisposte alla definizione della Capacità Sismica, meglio chiamata Indicatore di Rischio. Per essere un po’, ma non troppo, più precisi occorre sottolineare che tutti noi strutturisti siamo già in grado di definire la CS. Ad esempio, per un fabbricato in muratura possiamo tranquillamente procedere alla stampa delle accelerazioni sismiche di collasso che portano a rottura ogni singolo setto murario per ogni Stato Limite (SLV, SLD, SLC) per quanto riguarda, ad esempio, la Pressoflessione nel Piano, la Pressoflessione Fuori Piano, la Resistenza a Taglio, la Deformazione, il Carico Limite del terreno, lo spostamento degli interpiani. La Domanda Sismica è già implementata, come dicevo, per ogni singolo comune.

Quindi, secondo quanto ci ha raccontato ci sono tutti i mezzi per poter procedere alla definizione del grado di sismicità che un fabbricato, posto in qualunque comune italiano, sia in grado di resistere?
Esattamente…

Mi scusi, ma allora perché questo non viene ancora attuato?
Perché non abbiamo l’obbligo di procedere alla determinazione della Capacità Sismica se non quando si eseguono lavori su fabbricati esistenti rientranti nella definizione, secondo l’articolo 8.4.1 e 8.4.2 delle NTC 2008, di miglioramento sismico e di adeguamento sismico. Per essere ancora più precisi, le NTC obbligano il progettista ed il committente lavori a procedere alla redazione di un progetto di miglioramento o adeguamento sismico soltanto nel caso in cui si voglia inoltrarsi a lavori importanti come, ad esempio, sopraelevazioni, ampliamenti, cambi di destinazione d’uso. Avremo, ovviamente, la CS anche nel caso di nuovi fabbricati.

Ecco spiegato il motivo per cui i mezzi ci sono tutti. Basterebbe soltanto un Decreto Ministeriale che obblighi, come predetto, tutti i proprietari ad apporre l’Etichetta di CS.

La ringrazio per il tempo che mi ha dedicato.
Come ultima cosa, sperando che sia gradito, sul sito della nostra società www.calcolostrutture.com è possibile scaricare degli e-book che trattano il tema di strutture in muratura. Per qualunque info e/o chiarimenti o consigli sulla presente è possibile contattarmi alla mail g.albano@calcolostrutture.com

Sperando di essere stato utile, arrivederci alla prossima.

 

Giuseppe Albano è il fondatore, direttore tecnico e amministratore della Calcolostrutture.com s.r.l., ha maturato un’elevata esperienza nell’ambito dell’ingegneria strutturale ed antisismica. È considerato a livello nazionale un autorevole professionista nell’ambito della consulenza in Ingegneria Strutturale applicata. Ha ricoperto importanti ruoli come, ad esempio, istruttore Esperto Esterno ufficio Servizio Sismica della Provincia di Foggia. Consulente della Sovraintendenza della Regione Puglia. È autore di numerosi libri tecnici e relatore in diversi convegni e seminari sul tema della sicurezza antisismica. Svolge attività di Consulenza su tutto il territorio italiano.

Redazione Tecnica

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