La valutazione dei rischi in ottica di genere rappresenta un elemento cruciale per garantire la sicurezza e la salute di tutti i lavoratori, tenendo conto delle differenze specifiche tra uomini e donne. Storicamente, la normativa sulla salute e sicurezza sul lavoro non ha fatto distinzioni di genere e ciò ha portato a progettare ambienti di lavoro, macchinari, attrezzature e dispositivi di protezione individuale (DPI) per un lavoratore tipo, maschile, di corporatura e età media occidentale.
Questo approccio si è riflesso anche nella determinazione dei limiti di esposizione a sostanze pericolose. Solo recentemente sono stati introdotti sul mercato abiti da lavoro, calzature antinfortunistiche e DPI in taglie diverse per adattarsi a varie corporature. Ancora oggi, nei documenti di valutazione dei rischi, la differenza di genere viene spesso erroneamente assimilata alla protezione delle lavoratrici madri, già regolamentata specificamente dal d.lgs. 151/2001.
Vediamo di seguito una panoramica sulla valutazione del rischio in ottica di genere, come effettuare tale valutazione e perché secondo le indicazioni contenute nella pubblicazione INAIL “La valutazione dei rischi in ottica di genere”.
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Elaborazione e Gestione del DVR: carenze ed errori da evitare
Questo testo è un manuale al contrario in quanto non istruisce qualcuno a far qualcosa (nello specifico, un Documento di Valutazione del Rischio) ma, piuttosto, vuole costituire un’ampia “raccolta” di errori, omissioni, carenze e criticità, analizzate e commentate dall’Autore, che molto spesso si riscontrano all’interno di questo fondamentale documento prevenzionistico, così che possa costituire una traccia utile all’estensore del DVR, per non incorrere negli stessi sbagli. Elaborare e gestire nel tempo un DVR “perfetto” non è semplice in quanto la possibilità di commettere un errore di valutazione è molto elevata. L’opera quindi offre al lettore (datore di lavoro, consulenti, tecnici, specialisti, professionisti) uno strumento pratico, operativo e caratterizzato da una grande concretezza che consente la redazione e l’aggiornamento del Documento di Valutazione del Rischio in qualsiasi tipo di attività produttiva ed economica in modo completo, professionale, non burocratico, realmente utile per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro e “a prova di errore”.Danilo G. M. De FilippoIngegnere meccanico, da sempre impegnato nella materia della sicurezza sui luoghi di lavoro, è stato insignito dell’Onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Ispettore Tecnico del Lavoro, appartenente all’Albo dei formatori per l’INL, è anche docente esterno ed autore di numerosi testi e pubblicazioni in materia di sicurezza sul lavoro oltre ad essere parte attiva nell’organizzazione di eventi per la più ampia diffusione della prevenzione degli incidenti sul lavoro.
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Indice
Cosa significa effettuare una valutazione del rischio in ottica di genere?
Effettuare una valutazione del rischio in ottica di genere significa analizzare i rischi lavorativi considerando le differenze biologiche, sociali e culturali tra uomini e donne.
Come spiegato nella pubblicazione, per “differenze di genere” si intendono le differenze esistenti fra individui in una definizione molto più ampia rispetto a quella legata unicamente al sesso – ossia alla dimensione biologica di una persona – il quale rappresenta “solo” uno dei tanti aspetti che differenziano fra loro persone diverse.
Non si tratta di identificare nuovi rischi, ma di declinare quelli esistenti in modo da evidenziare come possano avere impatti diversi sui due sessi. Questa pratica permette di riconoscere e prevenire disuguaglianze e pregiudizi di genere all’interno dei luoghi di lavoro.
Perché serve una valutazione dei rischi in ottica di genere?
La valutazione dei rischi in ottica di genere è essenziale per diversi motivi. Innanzitutto, contribuisce a creare ambienti di lavoro più sicuri ed equi, riducendo il rischio di infortuni e malattie professionali. Riconoscere le differenze di genere nei rischi lavorativi permette di implementare misure di prevenzione più efficaci, che tengano conto delle specifiche esigenze di uomini e donne.
Inoltre, una valutazione dei rischi in ottica di genere promuove la parità di genere sul posto di lavoro, contribuendo a ridurre le disuguaglianze e a migliorare la rappresentanza femminile in ruoli di responsabilità. Questo approccio favorisce anche una maggiore consapevolezza e sensibilizzazione su tematiche come le molestie e le discriminazioni, creando un ambiente lavorativo più inclusivo e rispettoso.
Infine, la valutazione dei rischi in ottica di genere è un requisito normativo in molti paesi, compresa l’Italia. Il Decreto Legislativo 81/2008, all’articolo 28, impone al datore di lavoro di considerare le differenze di genere nella valutazione dei rischi, riconoscendo così l’importanza di questo approccio per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.
Come fare una valutazione del rischio in ottica di genere?
La metodologia per effettuare una valutazione dei rischi in ottica di genere non è ancora standardizzata, ma esistono alcune linee guida e approcci pratici che possono essere seguiti. Il primo passo consiste nel raccogliere dati aziendali disaggregati per sesso, relativi a posizioni lavorative, ruoli, accesso alla formazione e opportunità di carriera. Questi dati permettono di individuare eventuali disuguaglianze.
Una volta ottenuti i dati, è necessario analizzare i rischi tenendo conto delle differenze di genere. Ad esempio, alcuni rischi ergonomici o legati all’uso di DPI possono avere effetti diversi su uomini e donne a causa delle differenze antropometriche. Allo stesso modo, i rischi psicosociali, come lo stress lavoro-correlato, possono manifestarsi diversamente tra i due sessi.
È fondamentale coinvolgere nel processo di valutazione tutte le parti interessate, compresi i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS/RLST) e il medico competente. La partecipazione attiva delle donne nei processi decisionali relativi alla sicurezza e salute sul lavoro è altrettanto importante per assicurare che le loro specifiche esigenze siano considerate.
Le schede di valutazione del rischio
INAIL mette a disposizione nella pubblicazione una raccolta di schede per la valutazione dei rischi nei luoghi di lavoro, specificamente in ottica di genere.
Ogni scheda descrive dettagliatamente un rischio specifico, identificando se questo abbia implicazioni differenti per uomini e donne.
Le schede includono informazioni sulle potenziali conseguenze, le misure preventive e protettive raccomandate e gli interventi necessari per ridurre o eliminare il rischio.
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