Anche quest’anno Federarchitetti organizza la Giornata Nazionale per la Sicurezza nei Cantieri. Si tratta della sesta edizione della importante manifestazione che si svolgerà a Roma il 26 Marzo 2015, presso l’acquario Romano, in piazza Manfredo Fanti 47 (e contemporaneamente in altre città italiane: Milano, Parma, Rimini, Avezzano, Benevento, Caserta, Salerno e Catania). L’idea è quella di promuovere e sviluppare capillarmente una vera e propria “cultura della sicurezza”, affinché essa diventi un patrimonio condiviso da tutti (operatori e non) del comparto edile, del mondo del lavoro, insomma, dell’intera collettività.
Per saperne di più sulla manifestazione e per comprendere meglio come si definisce il tema della sicurezza in cantiere nell’attuale dibattito, la redazione di Ediltecnico ha raggiunto il presidente di Federarchitetti Roma, l’Arch. Giancarlo Maussier, per una intervista.
Ediltecnico: Gli architetti sono protagonisti della sicurezza in ambito edile: come questa figura si sta confrontando nell’attualità con il fondamentale ed ineludibile tema della sicurezza sul cantiere?
Giancarlo Maussier: Gli architetti, insieme agli altri rappresentanti delle professioni tecniche quali ingegneri, geometri e periti vengono largamente impiegati nei cantieri edili con ruoli di elevatissima responsabilità, per i quali la più modesta delle inadempienze viene pesantemente sanzionata, dal momento che essi si devono occupare della sicurezza e dell’incolumità delle persone. Purtroppo i professionisti che hanno ruoli e responsabilità per la sicurezza nei cantieri, come ho avuto modo di affermare più volte, sono schiacciati tra gli interessi dei committenti, che vogliono spendere il meno possibile, e quelli delle imprese che vogliono guadagnare il massimo possibile, e sono quindi vittime di questo meccanismo perverso che rende loro molto difficile garantire la sicurezza, in quanto vengono nominati (e pagati) dal committente, che alla fine preferisce un professionista più indulgente che gli eviti quindi il ricatto di un’impresa che pretende compensi maggiori .
Ediltecnico: Gli infortuni sul lavoro continuano ad essere molto diffusi nel settore costruzioni: si stanno facendo passi in avanti in materia di sicurezza per limitare tali accadimenti? In quale modo?
Maussier: I dati sugli infortuni e le morti bianche rappresentano invero un quadro complessivo in calo significativo, ma ciò non è dovuto tanto ad una diminuzione in assoluto di tali eventi negativi, quanto ad un sensibile e ridotto impiego di manodopera conseguente alla crisi che attanaglia il comparto delle costruzioni. Si stanno comunque facendo passi in avanti a livello nazionale e periferico e molti di più se ne possono fare per promuovere in ogni ambito la “cultura della sicurezza”, che, nel nostro paese è un vero e proprio prodotto di eccellenza del quale possiamo andare orgogliosi. Noi di Federarchitetti siamo da anni impegnati su questo fronte in particolare con le “Giornate Nazionali per la Sicurezza nei Cantieri”, giunte quest’anno alla sesta edizione, che hanno visto gratificato l’impegno profuso dal nostro Sindacato con prestigiosi riconoscimenti quali le sei medaglie di rappresentanza della Presidenza della Repubblica e i patrocini, tra gli altri, della Presidenza del Senato, della Presidenza della Camera, e della Presidenza del Consiglio.
Ediltecnico: Sono in corso alcuni cambiamenti che stanno caratterizzando la figura del coordinatore della sicurezza nell’ultimo periodo?
Maussier: A dire il vero non si registrano significativi cambiamenti sul piano normativo per questa figura, oltre che i suoi ruoli e le sue responsabilità, fatta eccezione per alcuni documenti di cantiere in versione semplificata, quali il PSC (Piano di Sicurezza e di Coordinamento) a cura del coordinatore, il POS (Piano Operativo di Sicurezza) a cura dell’impresa, e altri documenti. Per dirla tutta, si tratta di semplificazioni di facciata che comportano comunque sostanzialmente gli stessi impegni di prima. Il vero problema è che, come più volte segnalato e lamentato, tutte i protagonisti del comparto edile, ovvero le imprese e gli operai sono ampiamente rappresentate nella Commissione permanente consultiva di cui si parla nel d.lgs. 81/2008 (il Testo Unico per Sicurezza nei Luoghi di lavoro, ndr), ad eccezione dei professionisti che operano quotidianamente con ruoli di responsabilità e che potrebbero pertanto dare un contributo concreto per un miglioramento e/o un aggiornamento normativo.
Ediltecnico: L’importanza della formazione (“è un’opportunità non un obbligo”, affermava lei stesso un paio di anni fa intervistato da RaiNews24) per esercitare le funzioni di coordinamento sicurezza nei cantieri. A oggi qual è la risposta dei tecnici? La formazione è percepita come un valore aggiunto o come un obbligo da espletare il prima possibile?
Maussier: Un paio di anni orsono, a proposito dell’obbligo di aggiornamento quinquennale per i coordinatori della sicurezza previsto dall’Allegato XIV del d.lgs. 81/2008, mi piaceva parlare di opportunità, piuttosto che di obbligatorietà, in quanto, a prescindere dall’obbligo ritenevo, e ritengo, utile e opportuno un aggiornamento normativo e un “ripasso” della materia. Devo dire però che, a distanza di qualche hanno, abbiamo riscontrato un calo sensibile nelle iscrizioni ai corsi di aggiornamento che Federarchitetti propone, ma ciò è sostanzialmente dovuto ad un ridotto interesse dei colleghi conseguente ad una ridottissima attività professionale. Sono moltissimi i colleghi, da me sentiti, che preferiscono aspettare l’incarico professionale di coordinatore per frequentare un corso, sia pure in “zona Cesarini”.
Ediltecnico. Quale sarà il tema principale che caratterizzerà questa Sesta Giornata Nazionale per la Sicurezza nei Cantieri? Suggerisce tre motivi per i quali è importante partecipare alla giornata?
Maussier: Il tema che caratterizza la Sesta Giornata Nazionale per la Sicurezza nei Cantieri è Rischincantiere. Ci siamo cioè proposti di affrontare il problema dei principali rischi presenti nei cantieri edili (rischio elettrico, rischio caduta dall’alto, ecc.) che sono stati trattati sia nella rivista sia in un concorso fotografico bandito per la prima volta quest’anno da Federarchitetti che, già dalla prima edizione ha avuto un buon riscontro sia sul piano quantitativo che qualitativo.
A cura di Marco Brezza
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