Il capitolo 8 delle “Norme tecniche per le Costruzioni” del 14 gennaio 2008 e il capitolo C8 e l’Allegato A della circolare ll.pp. n. 617 del 2 febbraio 2009 si occupano degli edifici esistenti.
Uno degli argomenti trattati è quello della valutazione della sicurezza dei fabbricati che in Italia assume una importanza primaria sia per l’elevata vulnerabilità degli edifici, soprattutto rispetto alle azioni sismiche, sia per il valore storico-architettonico-artistico-ambientale di gran parte del patrimonio esistente.
Qui di seguito si riportano sinteticamente le fasi progettuali che permettono la valutazione della sicurezza di un fabbricato:
1. analisi storico-critica – Rilievo – Caratterizzazione meccanica dei materiali;
2. definizione dei Livelli di Conoscenza (LC) e dei Fattori di Confidenza (FC);
3. progettazione in presenza di azioni sismiche e Valutazione del Livello di sicurezza presente;
4. definizione degli eventuali interventi da effettuare affinché l’uso della struttura possa essere conforme ai criteri di sicurezza definiti dalla norma;
5. ridefinizione dei livelli di sicurezza raggiunti con l’intervento, nonché le eventuali conseguenti limitazioni da imporre nell’uso della costruzione.
L’aspetto fondamentale è senza dubbio l’introduzione del concetto di Livello di Conoscenza che definisce le procedure per il rilievo geometrico-strutturale, per i dettagli strutturali, per la caratterizzazione meccanica dei materiali, per il metodo di analisi da utilizzare. Inoltre sono definite le azioni e i materiali da utilizzare negli eventuali interventi.
Il rilievo si può attuare secondo tre metodologie, ovvero mediante Verifiche in situ limitate, estese ed esaustive che sono caratterizzate da un livello crescente di conoscenza degli elementi costruttivi (vedi tabella C8A.1.3 per le strutture in c.a. e cap.C8A.1.A.2 per le strutture in muratura).
Per le murature le Verifiche in situ sono basate su rilievi di tipo visivo effettuati ricorrendo, generalmente, a rimozione dell’intonaco e saggi nella muratura.
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Per le strutture in c.a. invece le Verifiche in-situ si riferiscono alla quantità e alla disposizione dell’armatura che devono essere verificate per un numero crescente di elementi strutturali principali (15%-35%-50%).
Le Prove e le Indagini in situ invece possono essere limitate, estese ed esaustive: per le murature vanno dalle indagini visive alle prove sperimentali (prove di compressione e di compressione-taglio) sui materiali in situ e in laboratorio mentre per le opere in c.a. prevedono un numero crescente di provini di calcestruzzo e di campioni di acciaio da fare analizzare in laboratorio. Si possono utilizzare anche “prove non distruttive” ma per non più del 50% delle “prove distruttive” previste. Per le opere in c.a. il numero delle “prove non distruttive” devono essere in numero almeno il triplo delle “prove distruttive”.
Per quanto riguarda le costruzioni esistenti in muratura, la norma stabilisce che la sicurezza della costruzione debba essere valutata sia nei confronti dei meccanismi di collasso locali e che meccanismi d’insieme.
Per quanto riguarda le costruzioni esistenti in c.a. e in acciaio invece è previsto che possa essere attivata la capacità di elementi con meccanismi resistenti sia “duttili” che “fragili”.
A seconda del Livello di Conoscenza conseguito, ovvero Conoscenza Limitata (LC1), Conoscenza Adeguata (LC2) e Conoscenza Accurata (LC3) viene definito un Fattore di Confidenza (FC), che assume valori pari a 1.35, 1.20, 1.00 e che riduce i valori medi di resistenza dei materiali della struttura esistente che, a loro volta, saranno ulteriormente ridotti dai coefficienti parziali di sicurezza.
Appare dunque evidente l’importanza di risalire ad un Livello di Conoscenza elevato poiché ciò ha pesanti ripercussioni sugli eventuali interventi strutturali sia dal punto di vista della quantità di operazioni da svolgere che da quello economico.
Articolo dell’Ing. Stefano Valentini
Articolo originariamente pubblicato su Ingegneri.cc
Classificazione della vulnerabilità sismica degli edifici e sisma bonus
Classificazione della vulnerabilità sismica degli edifici e sisma bonus
Aggiornato alla legge n. 58/2019 (conversione del d.l. 34/2019 c.d. Decreto Crescita) il prontuario si configura come un supporto operativo indispensabile per il professionista nell’analisi e nell’interpretazione della disciplina per la classificazione della vulnerabilità sismica degli edifici (d.m. 65/2017 – attribuzione e miglioramento della classe di rischio) con esempi pratici dettagliati secondo i due metodi previsti dalla normativa: metodo convenzionale e metodo semplificato, senza tralasciare la fase di asseverazione che il progettista deve rilasciare.Il testo evidenzia anche le novità riguardanti gli interventi su edifici esistenti previsti dalle Norme Tecniche per le Costruzioni 2018 (d.m. 17 gennaio 2018) e dalla circolare esplicativa n. 7/2019. Vengono esaminate le procedure di valutazione della sicurezza e della classe di rischio ante e post operam. Oltre agli aspetti tecnici, altrettanto importante è la parte fiscale a cui è dedicato un intero capitolo approfondito e corredato da esempi per l’applicazione del Sisma Bonus.Struttura del prontuarioEdifici esistenti e normativa antisismica nazionale Classificazione del rischio sismico:• Linee guida n. 65/2017• Attribuzione della Classe di Rischio• Miglioramento della Classe di Rischio• Procedura di asseverazioneEsempio di applicazione con metodo convenzionale e metodo semplificato Aspetti fiscali del Sisma Bonus ed esempi pratici
Matilde Fiammelli, Roberto Cornacchia | 2019 Maggioli Editore
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