È impossibile in cantiere rispettare le distanze di sicurezza. Non si trovano né mascherine né disinfettanti. Come si fa a sanificare un cantiere? Le indicazioni dei dpcm e del protocollo dei sindacati e Confindustria sono state fatte per l’industria e non per la produzione edilizia.
Per questo, dopo le quattro guide per l’edilizia, l’Ance ha chiesto al Governo un dpcm che chiuda i cantieri. La risposta del Governo e della Ministra De Micheli al primo appello del Presidente Ance Buia è stata no. Così, Buia ha scritto una lettera aperta a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori edili. Ma tutto tace. Nella conferenza stampa di presentazione del Decreto Cura Italia, Conte aveva detto che il Governo avrebbe varato nuove misure per accelerare l’apertura dei cantieri.
Alla luce di quanto dichiarato dall’Ance nel primo appello di settimana scorsa, la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, il 13 marzo aveva chiesto a tutte le stazioni appaltanti e all’ANCE stessa una puntuale ricognizione dello stato dei cantieri pubblic ribadendo che comunque non è necessario chiuderli. Il MiT ha ora emanato ulteriori linee guida specifiche per la sicurezza dei lavoratori.
Linee guida del Mit per i cantieri
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Chiusura cantieri: l’Ordinanza a Bolzano
Intanto, però, i primi cantieri stanno chiudendo, in due Province autonome e in FVG, Regione a Statuto Speciale. Il maxi-cantiere del tunnel del Brennero chiude a tempo indeterminato dalla parte italiana. La decisione è stata presa sulla base dell’Ordinanza del Presidente della Provincia autonoma di Bolzano e dovrebbe essere comunicata ufficialmente dalla società di progetto paritetica italo-austriaca, BBT.
L’ordinanza dispone la “chiusura di tutti i cantieri, a esclusione di quelli impegnati nella realizzazione di opere necessarie ad assicurare la fornitura di servizi pubblici essenziali alla popolazione, ovvero al ripristino di strutture o alla sanificazione di impianti a seguito di eventi o malfunzionamenti, nonché di tutte le attività di manutenzione, installazione e piccoli lavori edili e non edili, ferme restando tutte le disposizioni di legge previste e i protocolli di sicurezza anticontagio. Sono ammesse le operazioni necessarie per la chiusura dei cantieri, nonché quelle di messa in sicurezza dei cantieri o delle opere realizzate e gli interventi di modesta entità che non comportano contatto con persone”.
Chiusura cantieri: l’Ordinanza a Trento
Il presidente della Provincia autonoma di Trento, per esempio, il 15 marzo ha firmato un’ordinanza che prevede la chiusura dei cantieri. La prosecuzione dei lavori in questi cantieri è ammessa solo per le operazioni necessarie alla chiusura. Sono esclusi i cantieri che realizzano opere necessarie ad assicurare la fornitura di servizi pubblici essenziali alla popolazione, al ripristino di strutture o alla sanificazione di impianti.
Chiusura cantieri: la Circolare in Friuli Venezia Giulia
In Friuli Venezia Giulia la Regione dà alle imprese che da tempo lamentano l’impossibilità di assicurare la sicurezza sanitaria nei cantieri contro il coronavirus. La circolare n.16840/2020, diramata ieri dalla Direzione centrale infrastrutture e territorio, raccomanda infatti a tutte le stazioni appaltanti dipendenti dalla regione di sospendere i lavori nel caso in cui non si riesca ad assicurare le misure di sicurezza del governo.
A causa dell’emergenza Coronavirus, hanno chiuso poi tutti i cantieri della Colombo Costruzioni, impresa di Lecco e con 15 cantieri e 2.000 addetti in Italia. La notizia in un messaggio dell’amministratore delegato.
Coronavirus, in cantiere è impossibile seguire le indicazioni anti contagio
Scrive Buia all’inizio della lettera: “Stiamo vivendo forse la fase cruciale della lotta al covid 19 per tentare di evitare nuove trasmissioni e avere la possibilità di guarire i contagiati. Siamo nel momento di massimo sforzo e ognuno deve fare la propria parte. Proprio a causa dell’escalation dei contagi sono state opportunamente adottate dal Governo misure sempre più drastiche per evitare nuovi scenari apocalittici”.
Prosegue e arriva al punto Buia: “A causa di quanto descritto per la prima volta nella sua storia ANCE ha chiesto un provvedimento al Governo di sospensione dei lavori nei cantieri edili. Non siamo in grado, nella maggioranza dei casi, di lavorare garantendo la sicurezza delle maestranze nelrispetto della salute pubblica”.
“Intendiamoci: non può esistere una pandemia che affligge il Paese con l’unica eccezione del settore della edilizia, sarebbe un contro senso. Non esiste il concetto di pandemia parziale. Allorquando vi saranno dispositivi di protezioni individuali, in particolare mascherine e guanti, questi dovranno prioritariamente essere messi a disposizione degli operatori sanitari, di coloro ossia che sono in prima linea”.
“Lavorare in un cantiere è pressoché impossibile seguendo indicazioni teoriche scritte a tavolino, ma che nulla hanno a che vedere con la realtà dell’edilizia. Proprio per questo occorre, una volta adottati i provvedimenti di interesse più generale, un provvedimento ad hoc per il settore della edilizia. Troppe sono le specificità del settore edile che non possono trovare accoglimento in altri settori merceologici”.
Tra le altre difficoltà segnalate in questi giorni dal sistema Ance su tutto il territorio nazionale, in effetti si evidenziano soprattutto:
- impossibilità di reperire dispositivi di protezione individuale;
- impossibilità di assicurare servizi di trasporto, vitto e alloggio agli operai in trasferta;
- respingimenti ai posti di blocco del personale e dei materiali diretti ai cantieri, subappaltatori, fornitori e personale della committenza che non si presenta nei luoghi di lavoro.
Il Governo dovrebbe quindi adottare immediatamente una serie di misure necessarie che vanno inserite nel decreto economico in discussione. Tra queste:
- Ampliare i limiti e le possibilità di utilizzo degli ammortizzatori sociali ai lavoratori del settore di tutto il territorio nazionale per l’anno in corso;
- Sospendere tutti gli adempimenti e versamenti tributari, previdenziali, assistenziali e di qualsiasi altro genere in scadenza;
- Garantire liquidità alle imprese con una moratoria effettiva e automatica di tutti i debiti e attivare immediati pagamenti per i cantieri che si fermeranno.“Si tratta di uno sforzo eccezionale che dobbiamo fare e chiedere affinché sia tutelata la nostra forza sociale ed economica così da essere in grado di poter tornare quanto prima a lavorare per far crescere il nostro Paese più forte di prima.
Coronavirus, Guida per la chiusura dei cantieri
L’Ance aveva già fatto uscire la quarta Guida per le imprese e per la chiusura dei cantieri aggiornata al dpcm 11 marzo. Contiene fac-simile di Comunicazione di sospensione dei lavori da inoltrare a Direzione Lavori e Committente e quella da inoltrare al Comune. Contiene anche fac-simile per sospensione lavori pubblici (in riferimento al Codice Appalti). La puoi scaricare qui.
In effetti, in questa guida, l’Ance aveva dato tutto l’aiuto possibile alle imprese che non riuscivano a tenere aperto il cantiere, con moduli appositi e istruzioni molto precise. L’aiuto da parte dell’Associazione andava già in quella direzione: se necessario, chiudete i cantieri. Resistete, ma se non ce la fate, chiudete. Non c’era l’obbligo di legge. Ora, vista l’evidenza e l’impossibilità di proseguire con tranquillità e in sicurezza le attività in molti cantieri italiani, l’Ance chiede che un dpcm imponga la chiusura dei cantieri.
Di fronte al dilagare del Coronavirus, per esempio, le imprese edili delle province di Lecco e Sondrio hanno assunto la difficile ma responsabile decisione di fermare la propria attività e chiudere i propri cantieri.
“Avremmo voluto resistere e andare avanti il più possibile ma alla fine dobbiamo prendere atto della situazione. Una richiesta grave e inedita per uno dei principali settori economici del Paese che si è resa necessaria in questi difficili giorni, viste le difficoltà di proseguire senza esporre imprese e lavoratori a rischi non gestibili”, spiegava Buia già settimana scorsa. L’organizzazione del cantiere, infatti, in troppi casi non consente di conciliare la prosecuzione dei lavori con le nuove disposizioni stabilite nell’ultimo Dpcm.
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