Dalle ultime indiscrezioni (e secondo l’intervista del 28 aprile 2020 con il ministro Patuanelli, riportata dal Sole 24 Ore), nel nuovo decreto economico in arrivo è previsto il il rafforzamento dell’ecobonus, la detrazione fiscale per gli interventi di efficienza energetica negli edifici.
Il fine generale di questa manovra è quello di far ripartire l’economia partendo da uno dei pilastri italiani: l’edilizia (Come farlo e riaprire i cantieri in sicurezza? >> Leggi: la pagina speciale).
Secondo una delle ultime bozze del Def (passato al Senato e in via di conferma nei prossimi giorni), il bonus, che oggi è pari al 50% o al 65% in base agli interventi (80% nel caso del sismabonus), dovrebbe salire al 120% per le spese sostenute dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2022.
Leggiamo le novità, le proposte e i tre interventi ammessi per l’ecobonus 120%.
Ecobonus 120%, 3 interventi ammessi secondo il Def
Il presidente del Consiglio Conte conferma che con il prossimo decreto saranno stanziati 25 miliardi per il finanziamento di ammortizzatori sociali e di altri sostegni al reddito insieme ad altri 15 miliardi per le imprese. C’è però necessità di fare i conti anche con le richieste giunte dai vari ministeri e dalle associazioni. Una fra tutte Ance, per il settore edile, che da giorni propone misure “shock” e un cosiddetto Piano Marshall.
Leggi: Decreto liquidità, Ance: per le imprese edili servono misure “shock”
Ecobonus 120%, i tre interventi ammessi
- Isolamento termico delle facciate e/o delle coperture (ad esempio il “cappotto termico“) fino a 60 mila euro di spesa moltiplicati per il numero delle unità immobiliari del condominio;
- Sostituzione degli impianti termici con pompe di calore, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici o impianti di microgenerazione (fino a 30 mila euro di spesa moltiplicato per il numero di unità immobiliari);
- Sostituzione degli impianti a gasolio con quelli più efficienti in termini energetici ed emissivi (fino a 10 mila euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari).
Nella bozza del decreto viene specificato che anche gli altri interventi oggi agevolati salirebbero al 120%, se eseguiti contestualmente ad almeno uno di quelli inclusi nelle tre categorie sopra citate.
In pratica ne godrebbero anche le agevolazioni che oggi sono al 50% come finestre, schermature, caldaie a condensazione e a biomassa.
Approfondisci: Caldaia a condensazione o pompa di calore? Quale conviene?
Sconto in fattura
Allo studio è anche un meccanismo di sconto in fattura, secondo il quale il soggetto che ha diritto al beneficio avrebbe due opzioni:
– 120% spalmato negli anni della detrazione,
– oppure 100% subito sotto forma di anticipo del fornitore che ha effettuato gli interventi. Il fornitore a sua volta verrebbe rimborsato sotto forma di credito d’imposta, di valore pari al 120%, da utilizzare in compensazione in cinque quote annuali di pari importo.
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