Il certificato di agibilità sarà prima facoltativo poi obbligatorio e l’introduzione del fascicolo del fabbricato sarà facilitata da un archivio unico con tutti i dati utili ora sparsi tra diversi Enti. Queste le principali novità riguardanti la prevenzione antisismica in Italia.
Archivio per facilitare il fascicolo del fabbricato
Partiamo dall’argomento di cui si dibatte da tempo e che negli ultimi giorni (dopo il crollo della palazzina a Torre Annunziata) è tornato sulla cresta dell’onda: il fascicolo del fabbricato. Casa Italia è al lavoro per promuovere le iniziative per la messa in sicurezza degli edifici e in particolare degli edifici residenziali. È in programma la realizzazione di un archivio informatizzato che integra tutte le informazioni di cui già oggi le pubbliche amministrazioni dispongono a livello di singolo edificio ma disperse tra Agenzia delle Entrate, Catasto, ENEA, Istat, Dipartimento della Protezione Civile. L’archivio porterebbe ad avere un quadro coerente che potrebbe essere utile anche per il noto e mai introdotto fascicolo del fabbricato e porterebbe anche a limitare le spese per i proprietari degli immobili.
Certificato di stabilità, prima facoltativo poi obbligatorio
Il certificato di stabilità degli edifici sarà, inizialmente, in forma volontaria, poi si passerà a una discplina più organica. La certificazione statica deve essere introdotta prima in forma volontaria per garantire la conoscenza dello stato dell’immobile da parte di chi ha acquistato. Poi, in un secondo momento, si passerà a una disciplina più organica per salvaguardare la sicurezza dei cittadini e del patrimonio edilizio.
Lo ha riferito Umberto Del Basso De Caro, sottosegretario di Stato per le infrastrutture e per i trasporti, durante un’interrogazione parlamentare sulle novità che il MIT intraprenderà per rendere obbligatoria la certificazione statica degli edifici, dopo il crollo della palazzina di Torre Annunziata.
Il giorno seguente il crollo della palazzina di Torre Annunziata, Delrio sembrava intenzionato a chiedere che l’obbligo della certificazione statica degli edifici scattasse subito. A questo punto, sulla base dell’interrogazione parlamentare, sappiamo che non si partirà subito: per ora, si continuerà ad incentivare il sismabonus e la diagnosi energetica volontaria.
Diagnosi su 550.000 edifici
Tornando alle iniziative di Casa Italia, è previsto anche un programma di diagnosi per gli edifici più a rischio sismico: si tratta di 550.000 edifici residenziali costruiti in muratura portante o in calcestruzzo armato prima del 1980, prima che venissero introdotte normative antisismiche stringenti. Gli edifici sono localizzati nei 650 comuni italiani più a rischio sismico. La spesa comporta un investimento di 120 milioni di euro, a carico dello Stato.
Dieci cantieri sperimentali
Infine, Casa Italia prevede l’apertura di 10 cantieri sperimentali per fare test su soluzioni non invasive di riduzione della vulnerabilità. Si parte da Reggio Calabria, Foligno e Feltre con interventi di risanamento antisismico leggero, vale a dire senza allontanare i residenti. L’investimento è di 25 milioni di euro.
Il fascicolo del fabbricato
In Italia la richiesta di una maggiore trasparenza nella conoscenza di un edificio e del suo stato di fatto torna alla ribalta ogni qual volta si verifica un evento, naturale o meno, in cui una o più costruzioni subiscono danni con conseguenti perdite di vita umane. Lo strumento principe per certificare lo stato di una costruzione è il fascicolo del fabbricato, una sorta di carta d’identità che, nel corso del tempo, fornisce indicazioni, dettagliate e di sintesi, sull’edificio sia dal punto di vista tecnico sia amministrativo.L’opera, novità assoluta nel panorama della manualistica tecnica, spiega i contenuti e l’uso del fascicolo del fabbricato sia per l’ambito residenziale sia per strutture adibite a centri commerciali e uffici.Con un taglio pratico e operativo vengono illustrati gli indicatori dai quali partire per la redazione del documento, fornendo le linee guida per effettuare le indagini sullo stato di conservazione delle strutture (ispezioni, interventi di miglioramento sismico, esempi di messa in sicurezza) e anche l’impiego del fascicolo del fabbricato in un processo di progettazione e costruzione che preveda l’adozione del Building Information Modeling (BIM).Non manca una parte che tratta del modello BIM come fascicolo digitale tramite la definizione delle informazioni, la loro elaborazione, la storicizzazione dei dati e la connessione alle interfacce web attualmente disponibili.Al volume è associato il sito www.fascicolo-immobili.it (online dal 28 febbraio 2017) dove i lettori potranno scaricare materiale esclusivo: i modelli del fascicolo del fabbricato e dell’opera personalizzabile, esempi di schede diagnostiche compilate e sullo stato degli edifici il modello digitale come archivio delle informazioni.Mario Claudio Dejaco, ingegnere, è ricercatore di Produzione Edilizia al Politecnico di Milano. Si occupa degli aspetti gestionali del processo e del prodotto edilizio, con particolare riferimento ai temi della organizzazione della manutenzione e dei costi del ciclo di vita, della predisposizione di libretto del fabbricato e del territorio. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche.Sebastiano Maltese, ingegnere, professore a contratto al Politecnico di Milano. Ha conseguito il dottorato in Ingegneria dei Sistemi Edilizi con una ricerca sugli indicatori di prestazione tecnica ed economica degli edifici. Lavora principalmente nell’ambito della gestione delle informazioni per l’Asset Management con il BIM. È autore di svariati articoli scientifici.Fulvio Re Cecconi, ingegnere, professore associato di Produzione Edilizia, Si occupa di prestazioni di edifici e componenti nel loro ciclo di vita, di costi associati e, più in generale, di gestione del processo edilizio con particolare attenzione ai temi del construction management e dell’asset management. È autore di numerosi libri e articoli scientifici.
Fulvio Re Cecconi, Mario Dejaco, Sebastiano Maltese | 2017 Maggioli Editore
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