Dispositivi di ancoraggio per la protezione contro le cadute dall’alto, giungono chiarimenti dalla Direzione generale della tutela delle costruzioni di lavoro e delle relazioni industriali del Ministero del Lavoro. Tale articolazione del ministero ha ritenuto opportuno fornire alcuni suggerimenti a causa delle numerose richieste in tale direzione arrivate dagli operatori del settore.
I dispositivi di ancoraggio sono DPI o no?
Ma ecco l’aspetto che costituisce il nodo centrale dei dubbi manifestati in relazione ad un importante settore della sicurezza. La Direzione generale ha precisato e definito l’esistenza di due tipologie di dispositivi di ancoraggio:
1. I dispositivi di ancoraggio installati in maniera non permanente nelle opere di costruzione (attrezzature amovibili e trasportabili);
2. I dispositivi di ancoraggio installati permanentemente nelle opere stesse e che pertanto sono caratterizzati dall’essere fissi e non trasportabili.
1. I primi “seguono il lavoratore” e sono pertanto trasportabili, non essendo installati in maniera permanente: in conseguenza di ciò, in accordo con quanto stabilito dal Testo Unico sulla Sicurezza (decreto legislativo 81/2008, all’art. 74, comma 1 e art. 76 comma 1), tali dispositivi sono considerati a tutti gli effetti DPI (dispositivi di protezione individuale) poiché:
– sono portati “in loco” e messi in opera dall’operatore;
– sono rimossi al termine del lavoro dal lavoratore stesso.
2. I secondi sono invece fissi e non trasportabili e non rientrano di conseguenza nel campo di applicazione del d.lgs. 475/1992 (Attuazione della direttiva 89/686/CEE del Consiglio del 21 dicembre 1989, in materia di ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative ai dispositivi di protezione individuale) e non devono pertanto riportare la marcatura CE come DPI. Secondo l’interpretazione del Ministero del Lavoro, tali dispositivi sono pertanto da considerare prodotti da costruzione e come tali rientrano nel campo di applicazione del regolamento UE n. 305 del 2011, il quale fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione.
I convegni targati Maggioli Editore
Il tema relativo alla sicurezza dei lavori in quota assume grande rilevanza nell’odierno dibattito sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. E proprio attraverso ciò, eminente rilievo deve essere attribuito alle linee vita e ai dispositivi di ancoraggio. In questa direzione Maggioli Editore, con la preziosa collaborazione di Sicurpal, organizza un tour di seminari tecnici a partecipazione gratuita, durante i quali saranno, tra i vari argomenti, esaminate anche le diverse soluzioni per l’ancoraggio.
Negli appuntamenti in giro per l’Italia si analizzeranno le motivazioni che stanno alla base della necessità di installare una linea vita: dalla legislazione nazionale e regionale alla Norma UNI EN 795/2012, fino all’analisi delle varie soluzioni per l’ancoraggio, transitando per i fattori di rischio presenti nei lavori in quota. Per controllare il programma completo e consultare le modalità di iscrizione si consiglia di visitare la pagina dedicata al seminario del 26 marzo a Trieste e quella del 17 aprile a Pescara.
Un suggerimento per i lettori di Ediltecnico
Inoltre, rimanendo in tema di lavori in quota e di sicurezza in generale, Maggioli Editore presenta anche la nuova edizione del suo periodico di riferimento in materia, Progetto Sicurezza: il bimestrale che offre un sistema informativo articolato sulla sicurezza e l’igiene del lavoro abbracciando tutti i settori produttivi. La rivista, completamente rinnovata anche attraverso un attento restyling grafico, presenta focus e analisi in merito ai principali argomenti di interesse per gli operatori della “Safety” del settore pubblico e privato, oltre a fornire esemplificazioni pratiche e casi risolti in materia.
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