La Spending Review e gli sms dei volontari privati stanno fornendo ottimi contributi per aiutare le aziende e gli abitanti delle zone colpite dal terremoto in Emilia nel maggio scorso. Non solo: sono intervenuti un Decreto (74/2012) e un Fondo dell’Unione Europe, la Regione e le Banche. Riassumiamo di seguito i principali contributi raccolti per le zone colpite dal terremoto in Emilia.
Negli ultimi giorni si è verificato un intensificarsi degli aiuti.
Il 23 luglio sono stati messi a disposizione sei miliardi a fondo perduto in generale per tutta l’area colpita dal terremoto in Emilia.
Il 24 luglio l’assestamento al bilancio regionale approvato dal Consiglio dell’Emilia-Romagna ha messo a disposizione 47 milioni per la ricostruzione e 17 per le aziende agricole colpite dal terremoto (in totale, 64 milioni).
Il 25 luglio sono stati stanziati ulteriori 180 milioni per il triennio 2012-2015 per interventi sulle aziende colpite dal terremoto.
Di seguito uno schema riassume i principali finanziamenti:
– Spending Review: 6 miliardi;
– Decreto 74/2012 (Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici che hanno interessato il territorio delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo, il 20 e il 29 maggio 2012): 2,5 miliardi;
– Banche: 1,2 miliardi;
– Protocollo Regione, associazioni e banche: 3.125 milioni per impresa
– Fondo Ue: 250 milioni
– Risorse extra per agricoltura: 135 milioni
– Inail: 78,8 milioni
– Assestamento bilancio regionale: 64 milioni
– Programma Fesr: 50 milioni
– Fondo sviluppo e coesione: 50 milioni
– Rimodulazione Por-fesr: 10 milioni
– Dipartimento Protezione Civile e Regione (escluse iniziative di altri enti pubblici e di altri privati): 20,2 milioni
Inoltre, sono state messi a disposizione risorse 166 milioni e 520 mila euro per attuare il programma straordinario per la costruzione delle scuole. Vasco Errani ha firmato l’ordinanza 13 del 25 luglio che individua le risorse necessarie per tipologia d’intervento. Il documento indica le risorse per:
– la costruzione degli edifici temporanei;
– l’affitto di prefabbricati modulari;
– la costruzione o l’ascquisizione di palestre temporanee, per permettere l’inizio regolare dell’anno scolastico.
Fin qui, i fondi provenienti dalle Istituzioni. Quello che sorprende positivamente è la mole di finanziamenti arrivati dai privati, da persone che volontariamente hanno donato il proprio denaro in favore delle popolazioni e delle aziende colpite dal terremoto in Emilia.
Tra questi, prima di tutto gli sms inviati per la raccolta fondi, che hanno fruttato 15 milioni di euro e il conto corrente aperto da Viale Aldo Moro per la ricostruzione ha raccolto più di 5 milioni.
Ci sono state anche iniziative dalle aziende per le aziende: Diesel ha messo a disposizione 5 milioni del proprio patrimonio per un progetto di microcredito a sostegno delle piccole imprese e delle famiglie che rischiano di venire escluse dal credito attribuito tradizionalmente.
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