Imu, i sindaci manifestano in piazza a Venezia il 24 maggio. Non hanno dubbi: l’imposta Imu serve solo per ridurre il deficit. E intanto i Comuni rischiano di incassare 2,5 miliardi in meno rispetto a quanto incassavano con l’ Ici. Dunque: l’Imu è poco trasparente, è ingiusta (colpirà più duramente i Comuni che hanno di tutto per tenere bassa l’Ici) ed è, last but not least, salatissima per i cittadini.
Le stime di gettito del governo sono esagerate: mancherebbero all’appello almeno 2,2 miliardi di euro. È per questo che, per centrare l’obiettivo di bilancio e l’agognato pareggio del 2013, nel corso dell’estate potrebbe esserci la necessità di alzare le aliquote. Un altro uno per mille in più sia sulla prima casa che sugli altri immobili.
I Comuni con l’Imu avranno 2,4 miliardi in più rispetto all’Ici 2010, ma subiranno un taglio dei trasferimenti e del fondo di riequilibrio di 5 miliardi di euro. Così, sottolinea uno studio dell’Ifel (Istituto per la finanza e l’economia locale), lo Stato incassa 13 miliardi in più, e i sindaci perdono quasi il 30% del gettito garantito dalla vecchia Ici. Questo significa che:
– se i sindaci vorranno avere le stesse risorse di prima, dovranno alzare le aliquote dell’Imu;
– i cittadini dovranno pagare più tasse per ottenere gli stessi servizi.
Infine, c’è il problema del gettito, che secondo l’Ifel non sarebbe sufficiente a garantire i risultati attesi sul fronte della finanza pubblica. Le stime dell’Economia sono fondate sui dati catastali, quelle dell’Ifel sono proiezioni sulle basi imponibili Ici (le stesse dell’Imu) fatte dopo i sondaggi presso i municipi.
E sono un bel po’ diverse.
Quelle del governo sono in media del 15% più alte di quelle dei Comuni (ma in alcune regioni succede il contrario). Consapevole del rischio, il governo ha già messo in cantiere una verifica del gettito sulla base dell’acconto Imu di giugno. Secondo l’Ifel si rischia di avere un minor gettito dall’imposta tra 1,9 e 2,5 miliardi di euro e servirebbe un aumento delle aliquote Imu piuttosto forte.
I sindaci ritengono insostenibile tale situazione e manifesteranno il 25 maggio.
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